LA VERONA MEDIOEVALE VINCE ANCORA.

Comunicato stampa - 24 luglio 2014

(ma non siamo in Romeo e Giulietta)
Passa l’ordine del giorno omo-transfobico di Alberto Zelger.
Era l’una di questa mattina quando il Consiglio Comunale di Verona, con 17 voti a favore, ha approvato l’ordine del giorno di Alberto Zelger (lista Tosi) “FAMIGLIA, EDUCAZIONE, LIBERTA’ DI ESPRESSIONE.” 
Verona scrive un’altra brutta pagina della sua storia. Come 19 anni fa, quando, il 14 luglio 1995, furono approvate le ormai famose mozioni omofobe, anche stavolta noi gay lesbiche bisessuali e trans usciamo sconfitti dall’aula del Consiglio veronese, dove anche stavolta vince la destra integralista e omo-bi-transfobica. Cambiano i consiglieri: nel 1995 si chiamavano Bertozzo, Carletti, Padovani, oggi sono Alberto Zelger, Barbara Tosi (sorella del sindaco e come lui condannata in via definitiva per propaganda razzista), Ciro Maschio, Vittorio Di Dio e tutti gli altri che nella notte hanno votato un ordine del giorno fortemente lesivo nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali. Un ordine del giorno presentato già molte altre volte in Consiglio Comunale, ma relegato sempre in fondo agli argomenti da discutere: sembrava che questa amministrazione non ne volesse parlare, invece stanotte, seppr a tardissima ora, in un clima di forte discriminazione contro gay lesbiche bisex e trans, è passato. Solo due consiglieri della maggioranza, Papadia e Pasetto, hanno votato contro. Tutti gli altri presenti si sono mostrati compatti: forse non sapevano neppure cosa stavano votando ma si doveva votare all’unisono.
L’ordine del giorno, che alleghiamo, presentato da Alberto Zelger INVITA SINDACO E GIUNTA a vigilare affinchè, nelle scuole di competenza comunale, venga data un’adeguata informazione preventiva ai genitori sul contenuto dei progetti di educazione all’affettività, come pure sugli spettacoli e sul materiale didattico che risultino in contrasto con i loro principi morali e religiosi: come se fosse uno dei compiti della Giunta occuparsi di queste cose, intervenire su programmi ministeriali. Noi pensiamo che l’amministrazione si dovrebbe occupare di altro e, casomai, favorire la conoscenza e la cultura delle diversità all’interno delle scuole, invece di reprimerla e adottare politiche lesive per la crescita dei bambini.
(Educare alla diversità sono gli opuscoli maggior incriminati. http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=04796)

Di fatto, questo ordine del giorno non ha effetto sulle scuole veronesi, non è una mozione operativa ma è comunque molto grave a livello simbolico e culturale e di certo coinvolgerà i genitori dei bambini. Infatti, l’intento di Zelger è fare pressione sui genitori, adottando lo stesso spauracchio populista usato dalla Lega contro gli immigrati: la paura è che la cultura del diverso e l’educazione sessuale entrino nelle scuole veronesi, la stessa paura che il consigliere nutre contro l’approvazione di una legge contro i reati di omofobia. Zelger, in uno dei sui passaggi, ha ammesso che, se dovesse passare la legge Scalfarotto, lui stesso sarebbe sicuramente da sanzionare: lui e anche il vescovo di Verona, sempre parole sue. Speriamo che anche il mondo della scuola si esprima su questo, non solo i genitori ma anche gli insegnanti, prendendo le distanze da questa cultura dell’ignoranza.
Ma chi è Alberto Zelger? E’ l’ispiratore delle politiche integraliste contro le persone omo-transessuali che stanno attraversando la città, dentro e fuori il Consiglio Comunale. Convegni e incontri in Gran Guardia, i raduni delle “Sentinelle in piedi” lo hanno visto fra gli organizzatori e promotori, con la complicità della giunta Tosi,del presidente della Provincia Miozzi e del vescovo di Verona Zenti. La paura di perdere i  privilegi economico/educativi è ben presente nella loro menti e, purtroppo, anche nei loro progetti: cercano di celare queste politiche chiaramente omo-bi-transfobiche dietro al diritto ad esprimere la loro opinione in materia di diritti civili. Per soprammercato, propongono che il Comune istituisca un numero verde per denunciare le eventuali iniziative su gender, educazione sessuale ecc., ovviamente quelle in salsa progressista.

Oltre ad avanzare dubbi sulla “legalita’” di tali proposte, invitiamo invece a denunciare episodi, dichiarazioni, iniziative omo-bi-transfobiche al numero verde dell’ÚNAR: 800 90 10 10
Nel frattempo saremo sotto le finestre del  prossimo consiglio comunale, aspettateci, saremo molto molto molto “fastidios*”.
Firme:
Circolo pink GLBTQE Verona - Milk center Verona - Lieviti Verona - UAAR Verona - Kollettivo Autonomo Antifascista Verona - Arcigay Verona - Arcilesbica Verona