Bisessuale deportato dal Regno Unito in Giamaica

[4] UK: Bisexual asylum seeker’s deportation flight to Jamaica cancelled

Ultima ora: Ad Orashia Edwards è andata bene: anche questa volta non lo hanno deportato!

Ora sta portando nuove prove in un tribunale di Londra, nella speranza che il suo caso sia risolto.

L'articolo che avevo scritto e segue si può quindi archiviare.

Ciao, RL

[1] UK: Bisexual man to be deported to Jamaica

[2] Bisexual Jamaican Denied U.K. Asylum Due to 'Dishonest Sexuality'

[3] Awful news, URGENT ACTION NEEDED!

I tre articoli sono stati scritti ieri, ma la deportazione di un bisessuale giamaicano che aveva chiesto asilo in Gran Bretagna dev'essere già avvenuta.

Ho conosciuto il caso attraverso [1], che dice che capita spesso, che la Gran Bretagna rifiuti di concedere asilo alle persone LGBT, ad onta delle leggi internazionali, europee e britanniche ([2] precisa che questo accade nel 98-99% dei casi - mentre solo il 76% delle domande di chi chiede asilo per altri motivi viene respinto), e nel caso dei bisessuali la cosa è complicata dalla ben nota "invisibilità" bisessuale.

Questo fa sì che gli omofobi li considerino omosessuali (e cerchino di ammazzarli), le autorità li considerino eterosessuali (e si rifiutino di proteggerli), diversi professionisti semplicemente ammalati (e li patologizzino in un modo che non oserebbero fare con lesbiche, gay e trans).

Nel caso di questo ricorrente, il problema è stato complicato dal fatto che egli è papà di una neonata: [2] dice che il tribunale inglese ha rifiutato l'asilo perché il richiedente è stato "disonesto sulla sua sessualità". La motivazione non dice altro, ma si teme che i giudici abbiano frettolosamente concluso che, se lui era appena diventato papà, lui non era gay, e quindi non meritava l'asilo politico.

Se questo è quello che hanno pensato i giudici, hanno sbagliato due volte.

La prima volta perché non hanno preso in considerazione la possibilità che egli fosse bisessuale.

Credere che un bisessuale non abbia bisogno di protezione perché capace scegliere di avere relazioni omosessuali (presumibilmente più appaganti) quando l'omofobia sociale è scarsa, e "ripiegare" su quelle eterosessuali (certamente meno pericolose) quando l'omofobia sociale aumenta, è uno degli stereotipi di cui si alimenta il peculiare odio chiamato "bifobia".

Mi spiace per chi è convinto che le relazioni omosessuali sono per forza più appaganti di quelle eterosessuali, ma non è così: Masters & Johnson hanno scritto una grossa sciocchezza quando hanno detto che questo è sempre vero per le donne.

Qualsiasi donna, etero, lesbica o bi, vi può spiegare che finché è innamorata basta poco al suo partner per mandarla in paradiso; quando l'amore se ne va, nemmeno la tecnica più sofisticata può farla decollare.

E penso che siamo tutti d'accordo non solo che la tecnica la può imparare chiunque (i giocattoli erotici dimostrano che non c'è bisogno nemmeno del cervello per farlo bene), ma anche che non si può scegliere di chi innamorarsi o chi desiderare: non vale per gli eterosessuali, non vale per gli omosessuali, non vale per i bisessuali.

Più del 37% delle persone, secondo Kinsey, ha avuto rapporti omosessuali; ma solo il 4% si identifica come omosessuale o bisessuale. La differenza non è data dai vigliacchi (o dalle pavide), ma da chi non ha apprezzato l'esperimento. Coloro che pensano che solo l'omofobia impedisce la diserzione di massa degli eterosessuali, e coloro che dicono "il femminismo è la teoria, il lesbismo la pratica" si mettano il cuore in pace.

Una persona bisessuale può essere vittima di omofobia (se creduto omosessuale) oppure della "bifobia" di cui ho appena parlato - quindi può rischiare la pelle in paesi come la Giamaica.

Inoltre, gli studi citati qui avvertono che, per quanto paradossale possa sembrare, le ragazze lesbiche o bi ed i ragazzi gay o bi hanno più rapporti eterosessuali completi dei loro coetanei etero, ed è anche più facile che siano coinvolti in una gravidanza.

I motivi sembrano di due tipi: da una parte l'abuso sessuale (gli stupri correttivi di tipo sudafricano [da parte di bande criminali] od iraniano [in cui sono le autorità sanitarie a prescrivere rapporti poco consensuali con persone dell'altro sesso nel quadro di una terapia riparativa] sono solo la punta dell'iceberg), dall'altra il timore dello stigma, che induce ad avere rapporti eterosessuali più per copertura che per desiderio, spesso non pianificati, e non protetti.

Non dovete pensare perciò che se una persona è madre o padre, non è omosessuale. Spesso c'è un genuino desiderio di paternità e maternità (non lo hanno solo gli etero), ma capita anche che si diventi genitori proprio per mettere il bebé a guardia dell'armadio in cui ci si chiude dentro!

Dopo il richiamo per i giudici inglesi, che potrebbero aver deciso in maniera affrettata, osservo che in Italia molte persone LGBT sono riuscite ad ottenere asilo politico; non so se dei bisessuali, per riuscirci, abbiano dovuto passare da gay, e se altri bisessuali, confessi oppure sgamati, non ci siano riusciti. Dovrò informarmi, perché sarebbe una delle conseguenze più deleterie dell'"invisibilità" bisessuale.

Purtroppo, il DL Scalfarotto non migliorerà la situazione, in quanto ignora la "bifobia" e parla solo di "omofobia" e "transfobia".

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale