Corso di RILASSAMENTO TRAINING AUTOGENO

presentazione gratuita martedì 3 FEBBRAIO 2015 ore 21 (presentarsi con abbigliamento comodo e materassino da ginnastica)
  • per trovare uno spazio di calmarelax e benessere
  • per combattere ansia, stress, tensioni e dolori somatici
  • per migliorare la concentrazione, l'autostima e la conoscenza del proprio corpo
  • per favorire il sonno e migliorare le prestazioni nel lavoro, nello sport e nella vita di tutti i giorni
Inizio corso: MARTEDI' 17 Febbraio 2015 ore 21
Modalità: Il corso si articola in 10 sedute di un'ora ciascuna, il martedì sera, secondo il metodo di Schultz, neurologo che nel 1932 ha ideato il metodo (verranno date inoltre delle brevi spiegazioni sul metodo neuromuscolare di Jacobson).
Costo: 90 euro (Minimo 6 partecipanti)
Conduttore: dott. Roberto Targon
Sede: Milk Center, via Nichesola 9, San Michele extra, VR
Iscrizione: entro il 10 Febbraio 2015
E' previsto un colloquio (gratuito) necessario per determinare l'idoneità psicofisica della persona per l'inserimento nel gruppo 
tel. 3401683224

calendario corso:
Inizio corso martedì 17 febbraio ore 21 (prima seduta)
martedì 24 febbraio ore 21 (2° seduta)
martedì 03 marzo ore 21 (3° seduta)
martedì 10 marzo ore 21 (4° seduta)
martedì 17 marzo ore 21 (5° seduta)
martedì 24 marzo ore 21 (6° seduta)
martedì 31 marzo ore 21 (7° seduta)
martedì 07 aprile ore 21 (8° seduta)
martedì 14 aprile ore 21 (9° seduta)

martedì 21 aprile ore 21 (10° seduta)

Presentazione del libro “Marina – Noi, gli altri, gli animali” di Lucia Calzà al Milk Center il 30 gennaio'15

Presso il Milk Center    Venerdì 30 gennaio, 
per parlare di  INTERSESSUALITA', TRANSESSUALITA', REPRESSIONE NORMALITA' BISOGNO DI RASSICURAZIONE
Partendo dal ricordo di "Marina", una vita segnata da manicomio emarginazione, biasimo
Arrivando a porre domande su altre idee di normalità altrettanto violente, e fino a interrogarsi sulla normalità della schiavitù animale.
... si ricorderà un personaggio di cui  molti hanno ancora memoria, nonostante siano passati ormai 40 anni dalle sue ‘visite’ in paese! Marina non passava certo inosservata, quando passeggiava, a cavallo tra gli anni…
Ci troviamo quindi per parlare di noi, gli altri, gli animali alle ore 19.30. (ingresso libero).
Puntuali! perchè poi seguirà un abbondante buffet vegan (contributo di 5€)

Giò - Giò corso di gioco-gioia. Riscoprire il gioco per conoscersi gioiosamente.



La Consulta dovrà pronunciarsi sulla necessità della castrazione per la transizione


Consigliamo volentieri la lettura del comunicato stampa [1] di Certi Diritti, con cui si annuncia che il Tribunale di Trento ha rinviato alla Consulta la legge 164/1982, quella sulla riassegnazione del sesso, in quanto esige che il richiedente si sia fatto prima castrare.

La norma viene vista in conflitto sia con il diritto all'identità personale che con quello alla salute, e per questo il tribunale di Trento, anziché svicolare come hanno fatto altri giudici, interpretando l'inciso evidenziato in corsivo dell'Articolo 3, 1° Comma:
Il tribunale, quando risulta necessario un adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, lo autorizza con sentenza.
come un'autorizzazione a soprassedere, ha deciso di investire la Consulta.

Speriamo bene.

Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale
(che ha scelto per "nome ebraico" Yona, un nome adatto a tutti i generi)

Tribunale Verona annulla diniego Questura Verona

GAY, TRIB. VERONA. CERTI DIRITTI: ANCHE LE COPPIE CON UNIONE CIVILE HANNO IL DIRITTO AD OTTENERE LA CARTA DI SOGGIORNO PER IL/LA PARTNER NON COMUNITARIO/A

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 15 dicembre 2014

La Questura di Verona il 13 novembre dello scorso anno ha negato il rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino europeo ad una coppia dello stesso sesso con unione civile sottoscritta in Germania.

L’associazione radicale Certi diritti, che seguiva i ragazzi, lo ha impugnato  e l’Avvocata Giulia Perin ha portato le nostre tesi in Tribunale dove la Giudice dott.ssa Raffaella Marzocca ha accolto il ricorso e annullato il diniego della Questura.

Dopo la sentenza di Reggio Emilia del febbraio 2012,  facendo riferimento alle normative sulla libera circolazione in Europa, le coppie miste dello stesso sesso che hanno celebrato un matrimonio all’estero, hanno ottenuto il riconoscimento del diritto per il coniuge non europeo di ottenere il titolo di soggiorno di 5 anni. Questa opportunità non era invece fino ad oggi stata chiarita per le coppie che hanno sottoscritto la “sola” unione civile che pure venivano indicati dalla normativa comunitaria, recepita dall’Italia nel D. Leg. 30/2007 ove l’art. 3 recita che “ Lo stato membro ospitante … agevola l’ingresso ed il soggiorno delle seguenti persone: ”a. (omissis … ) b. il partner con cui il cittadino dell’Unione abbia una relazione stabile debitamente attestata con documentazione ufficiale”

In particolare l’ordinanza di Verona afferma:

1)      che “agevolare” l’ingresso dei partner  non è un invito ma un obbligo a cui gli Stati si devono attenere;

2)      che  le coppie con la “sola” unione civile devono godere di un trattamento nei fatti privilegiato rispetto a tutti gli altri richiedenti oltre ai coniugi di qualsiasi genere. Questo comporta in Italia, nella mancanza di norme che prevedano la concessione agevolata per i partner con unione civile, che agevolare significa concedere il titolo di soggiorno, salvo dimostrare che la coppia sia fittizia;

3)      che le Questura devono esaminare approfonditamente la situazione e la storia di ogni coppia (e conseguentemente permettere loro di documentare la loro relazione) prima di negare il rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino europeo;

4)      che non è necessaria la convivenza per richiedere e ottenere questo titolo di soggiorno.

Gabriella Friso, responsabile della Campagna “Affermazione civile” dell’Associazione radicale Certi diritti afferma: “Questa ordinanza è importantissima perché non solo si applica alle coppie dello stesso sesso ma anche a quelle di generi diversi che si trovano nella stessa situazione dei ragazzi di Verona: sono molti gli/le italiani/e che scelgono per la loro famiglia di sottoscrivere delle unioni civili. Ebbene fino ad oggi la risposta data dal nostro Paese per permettere loro di vivere insieme in Italia era l’invito/ricatto a sposarsi. Quindi questa ordinanza riconosce il concetto moderno di famiglia che l’Europa propone, non limitandola alle coppie matrimoniali, ma includendo i diversi tipi di famiglia che esistono e che il nostro Governo continua ad ignorare. Un ultimo aspetto che tengo a sottolineare è che in questo caso la battaglia  per i diritti civili delle persone LGBTI, ha portato un risultato per tutti/e le coppie, come qualsiasi successo ottenuto contro le discriminazioni è un successo di tutta la società civile.”


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Dott. Yuri Guaiana
Segretario
Associazione radicale Certi Diritti
Via di Torre Argentina, 76, Roma, 00186
Cell: +39 340 4694701| Tel: +39 06 689791
segretario@certidiritti.it | www.certidiritti.it
facebook.com/certidiritti | twitter.com/certidiritti 

SCIOPERO GENERALE, IL SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI LGBT: "NON C'È CRESCITA DOVE SI SACRIFICANO I DIRITTI"

SCIOPERO GENERALE, IL SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI LGBT: "NON C'È CRESCITA DOVE SI SACRIFICANO I DIRITTI"Bologna, 11 dicembre 2014 - Anche le associazioni lgbt sostengono lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 12 dicembre. “Assieme ai lavoratori e alla lavoratrici - spiegano i portavoce di Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Mit - esprimiamo dissenso e preoccupazione per la deriva dispotica e per i veri e propri arretramenti che la politica del Governo Renzi sta mettendo in campo, attraverso il Jobs Act e la legge di Stabilità, ma anche nelle numerose inottemperanze e negli impegni mai rispettati. Il modello Renzi, che promette la crescita pagandola con la moneta dei diritti, non può essere  un orizzonte auspicabile per il nostro Paese. Chi ieri ipnotizzava le folle col miraggio della rottamazione di un’intera classe dirigente, quella clientelare e corrotta che ci ha portato sul ciglio del baratro, oggi va a braccetto con quella stessa classe dirigente e rottama, anziché le vergogne di questo Paese, le conquiste che  ne hanno illuminato il  cammino democratico. Siamo gay, lesbiche e trans ma siamo anche lavoratori e lavoratrici come tutti: per questo, dallo sprofondo della totale assenza di riconoscimento delle nostre identità e dei nostri diritti, non siamo affatto disposti e disposte a legittimare arretramenti in tema di tutele. E allo stesso modo riteniamo inammissibile lo stile padronale con cui il Governo Renzi volta le spalle alle parti sociali, delegittimando i luoghi del sindacato e dell’associazionismo, preferendo ad essi la grande imprenditoria e l’alta finanza, e arroccandosi nel marcio di una cultura partitica che quotidianamente svela scheletri nell’armadio, storie di abusi, truffe, corruzioni, peculati, disonestà che sono la prima causa della crisi in cui questo Paese da anni agonizza. Chi ci governa  schiva con codardia ogni responsabilità: così spetta ancora una volta al sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici e di chi già vive nell’assenza di diritti, pagare il prezzo del malcostume di quei pochi cinici che ancora ballano tronfi sulla macerie di un’economia che avrebbe dovuto far da traino all’Europa. La democrazia è il potere del popolo: a una classe politica che già ha svuotato attraverso una legge elettorale incostituzionale il senso della rappresentanza, non permetteremo di esercitare il potere senza una vera concertazione con la società civile. I toni umilianti e le scrollate di spalle offendono la nostra Storia e allontanano le mete di civiltà per le quali le istituzioni sovranazionali da anni richiamano l’Italia.. La protesta è quindi necessaria e improcastinabile e a questa protesta noi esprimiamo pieno e convinto sostegno".




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Ufficio stampa Arcigay - Vincenzo Branà (348.6839779)

Chi ha il martello del giudice

Ad ogni Pride alcune persone si lamentano degli “eccessi” di alcuni partecipanti; tra costoro non troviamo solo i “benpensanti”, ma anche alcune persone LGBT.

La mia opinione si ispira al pensiero politico liberale, ed in special modo a John Rawls; la riassumo così: quando congegnate un sistema politico, immaginate che in quel sistema potreste trovarvi in minoranza.

Questo vi obbliga a migliorare il più possibile la sorte delle minoranze; Rawls fa quest’esempio: immaginate che un sistema faccia guadagnare 500 ai poveri e 1.000.000 ai ricchi, ed un altro dia 200 ai poveri e 2.000 ai ricchi.

Secondo Rawls, va scelto il primo, in quanto, anche se le sue diseguaglianze sono molto più ampie (2.000 a 1 anziché 10 a 1), comunque consente ai poveri di vivere meglio (500 contro 200).

Un esempio monetario più è facile da capire di uno che riguarda i diritti delle persone, ma sto chiaramente pensando a questi.

Se un sistema politico va valutato sulla base della condizione delle minoranze, vuol dire che non sono le maggioranze ad avere il diritto di giudicare le minoranze, bensì il contrario.

Nessuno ha il diritto di far male al prossimo, ma nessuno può vietare ad alcuno quello che non fa male a nessuno.

Quindi, non siamo noi in minoranza (come le persone LGBTQAI* ed alleati) che dobbiamo guadagnarci il rispetto della maggioranza (eterosessuale, ma spesso anche eteronormativa), bensì è la maggioranza che deve dimostrare la propria apertura mentale consentendo alle minoranze di prosperare.

I cosiddetti “eccessi” di alcuni partecipanti ai Pride possono essere di cattivo gusto, ma non fanno male a nessuno.

Chi non li apprezza può tranquillamente ignorarli. Questo va risposto a chi ne trae il pretesto per attaccare il Pride.

Dir questo è fondamentale, in quanto queste persone praticano quella che Martha Nussbaum chiama la “politica del disgusto”, ovvero non si sognano di proibire solo quello che è nocivo, ma anche quello che per loro è “disgustoso” o semplicemente “fastidioso”.

Questo non è accettabile, in quanto espone la società ad un proliferare di divieti insensati, che finiscono con il ledere la dignità umana: se delle persone trovano disgustosi i matrimoni tra bianchi e neri, dobbiamo vietarli per far loro piacere?

Soprattutto, non è il caso di essere subalterni alla maggioranza, quando siamo noi che dobbiamo esercitare una gramsciana egemonia su di lei.

Ovviamente, sto parlando dei diritti delle persone, tra cui quello alla propria identità e manifestazione di sé – non delle decisioni politiche spicciole, che è giusto vengano decise democraticamente a maggioranza.

Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale


Barzelletta israeliana

Immaginate un tavolo, dodici biscotti, un politico, un uomo che ha sposato una donna, uno che ha sposato un altro uomo.

Il politico mangia undici biscotti, e dice al marito etero: “Attento: il marito gay vuol mangiarsi il tuo biscotto!”

Raffaele Yona Ladu
(che ringrazia la sua amica Bianca - ma nella versione di lei c'erano un lavoratore autoctono ed un lavoratore straniero)

Mosca in grave crisi economica

[1] Crollo del rublo, la procura indaga sulla banca centrale. Mosca annuncia: nel 2015 saremo in recessione

[2] L'incontro delle civiltà / Yossef Courbage ; Emmanuel Todd. - ISBN 978-8855800433

La notizia [1], pubblicata dal sito del Sole 24 Ore di oggi, potrebbe far concludere: "L'omofobia porta sfortuna".

Credo che la realtà sia molto più amara: Mosca ha usato le persone LGBT come capri espiatori di una crisi che viene da molto lontano ed è cominciata da molto prima della caduta del comunismo.

Questa caduta, di per sé benefica (lo dice un ammiratore di Antonio Gramsci, eppure simpatizzante per l'Internazionale Liberale), è stata gestita male e non ha interrotto la corsa verso il caos.

Qual era il sintomo più evidente della crisi sovietica prima e russa poi? [2] non aveva dubbi: l'aumento della mortalità infantile, iniziato già negli anni '70.

Quando non si riescono a tenere in vita i bambini che si hanno, si diventa ossessionati dal farne a più non posso, e non si riesce più ad apprezzare il significato ludico e relazionale del sesso - allo stesso modo in cui il prodigo finisce con il diventare suo malgrado ossessionato dal denaro, e giunge ad abolire ogni piacere che non sia il lucrare.

Non è una punizione divina, non è una cospirazione delle lobby LGBTQAI: è la stupidità umana all'opera.

Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

Come la Regione Veneto gioca con la salute delle persone (da Arcigay Pianeta Urano Verona)

[1] GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS - LO SCANDALO DEI FONDI REGIONALI.

Riportiamo integralmente il comunicato emesso da Arcigay Pianeta Urano Verona sulla Giornata Mondiale per la Lotta contro l'AIDS - cliccate su [1] per leggerlo sul sito originale:

(inizio)

GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS - LO SCANDALO DEI FONDI REGIONALI.

GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS - LO SCANDALO DEI FONDI REGIONALI.
ARCIGAY VERONA: "1.4 M DI EURO DI FONDI VINCOLATI DESTINATI ALLE SPESE ORDINARIE. ZAIA GIOCA SULLA VITA DELLE PERSONE!”.
In occasione del 1 Dicembre, Giornata Mondiale per la lotta contro l'AIDS, l'eurodeputata e candidata PD alla carica di Governatrice del Veneto Alessandra Moretti accusa sull'uso di 1.4 M di euro di fondi regionali vincolati che la Regione Veneto ha invece impiegato per badget ordinario o per attività non in linea con le vincolanti indicazioni fornite nell'accordo Stato-Regione. Arcigay Verona: "Uno scandalo. Si gioca con la vita delle persone!"
(distico): In occasione del 1 Dicembre, Giornata Mondiale per la lotta contro l'AIDS, il circolo Circolo Tralaltro Arcigay Padova ricorda l'uso di 1.4 M di euro di fondi regionali vincolati che la Regione Veneto ha invece impiegato per badget ordinario, azioni già previste o attività non in linea con le vincolanti indicazioni fornite nell'accordo Stato-Regione. Arcigay Verona: "Uno scandalo. Si gioca con la vita delle persone!"

VERONA, 01 Dicembre 2014 - "Mentre in tutto il Veneto, da Venezia a Verona, le associazioni e i volontari impiegano le proprie energie per promuovere la consapevolezza, l'importanza della prevenzione, l'uso del preservativo e i test diagnostici regolari per prevenire l'infezione da HIV, si apprende che la regione Veneto ha investito 1.4 M di euro di fondi vincolati anche alla diagnosi tardiva dell'infezione da HIV in fondi ordinari, e altri per spese già previste" - commenta Alex Cremonesi, presidente di Arcigay Verona - "Questo è un segnala preoccupante che denota un'amministrazione regionale completamente priva di senso civico serietà, e pone anche seri dubbi sullo stato delle finanze sanitarie regionali e sulla loro amministrazione".


Alessandra Moretti, uscita vincente dalle primarie PD svoltesi domenica 30 Novembre con oltre il 66% delle preferenze, riprende la notizia sul suo profilo Twitter dichiarando: "........

"Una scheda tecnica redatta dalle associazioni evidenzia incongruenze in 5 dei 7 obiettivi dei fondi per la Regione Veneto. Uno dei peggiori risultati tra le Regioni finanziate. Stiamo parlando di volontà politica o d'incapacità amministrativa? Chiediamo al presidente Zaia spiegazioni!" - continua Cremonesi - "Associazioni come Arcigay ed altre, 365 giorni l'anno si impegnano nella battaglia contro l'AIDS. E' un insulto a chi, come Arcigay Verona, porta avanti progetti usando virtuosamente le poche risorse a disposizione. Siamo disponibili a fornire ripetizioni alla Regione e rinnoviamo la nostra collaborazione per questa importante battaglia. Invece di perseguire attività di pura propaganda elettorale come la recente mozione che istituisce la "Festa della famiglia naturale", la Regione potrebbe iniziare ad occuparsi di più dei sui cittadini, a partire dalla salute."
Oggi in Italia le persone con HIV sono circa 150.000 mentre gli ultimi dati sul propagarsi dell'epidemia segnalano 3600 nuovi casi nel 2013 con un preoccupante aumento tra i giovani che spesso risultano se non mal informati, con conoscenze scarse e superficiali. Il nostro Paese, dove il rapporto sessuale non protetto è la prima causa d'infezione, è infatti all'ultimo posto in Europa nell'uso del profilattico. Nel campo dei provvedimenti contro le violenze, lo stigma e la discriminazione per le persone affette da HIV, nonché la promozione di un loro community empowerment, la situazione italiana è forse ancora più disastrosa.

Sabato 6 Dicembre alle 14:30 presso la sede Milk Verona Lgbt Community Center, Arcigay Verona e GASP! Onlus terranno l'evento "BE SMART! HIV e AIDS oggi" che negli intenti dichiara essere "UNA POMERIGGIO SPECIALE DI INFORMAZIONE, ATTIVITA’ ESPERENZIALE, VITA REALE ED ALTRO ANCORA". Maggiori informazioni sono disponibili sul sito internet dell'associazione.

Allegato la locandina dell'evento.
Materiale sull'uso dei fondi regionali indicato nel comunicato sono disponibile su richiesta

Ufficio stampa Arcigay Verona "Pianeta Urano"
Per informazioni
Alex Cremonesi
Presidente Arcigay Verona - Pianeta Urano
3404650507

(fine)

Il comportamento descritto nel comunicato si può così riassumere: la Regione Veneto ripartisce le spese sanitarie sulla base del potere politico dei malati, o di quello che vuol togliere loro.

Chiedetevi se è il caso di affidare il vostro denaro a persone del genere.

Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale