Una risoluzione pericolosa

[1] UN resolution on ‘Protection of the Family’ excludes language on diversity

[2] http://cdn.lgbtqnation.com/assets/2014/06/UN-Resolution-on-Protection-of-the-Family.pdf

L'articolo [1] è uno dei diversi che ho trovato in Internet che deplora la risoluzione sulla protezione della famiglia [2] approvata dal Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU, più per quello che tace, che per quello che dice.

Infatti non si accenna minimamente (in quanto gli emendamenti in tal senso sono stati tutti respinti) all'esistenza di più modelli di famiglia - che pure dovrebbe essere ovvio anche solo limitandosi a quelle eterosessuali: basti pensare all'enorme differenza tra l'ammettere la poligamia (come in Egitto) od  il vietarla (come in Tunisia). E non tutte le poligamie sono uguali!

Gli omofobi cantano vittoria, in quanto vedono in quest'intenzionale cecità un implicito rifiuto delle famiglie arcobaleno. Io spero che la risoluzione si dimostri insostenibile e venga col tempo sostituita.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

Bene e pene dalla Corte Suprema USA

[1] U.S. Supreme Court rejects challenge to Calif. law banning ‘gay cure’ therapy

[1] dice che la Corte Suprema USA ha rifiutato di dibattere un ricorso contro una sentenza della Corte Federale del 9° Circuito che ha dichiarato perfettamente costituzionale la legge della California che vieta le terapie riparative sui minori (il maggiorenne che vuole invece farsi male ne ha facoltà).

Il "certiorari denied = rifiuto di prendere in considerazione il ricorso" conferma la sentenza, ed incoraggia altri stati a seguire la California ed il New Jersey, che hanno già proibito le terapie riparative.

Stereotipi ed invisibilità bisessuale

[1] The invisible stereotypes of bisexual men

Vi traduco l'articolo [1]. La conclusione che ne traggo è che per le persone bisessuali l'unica possibilità di uscire dal ghetto è la liberazione sessuale, con tanto di spregiudicata educazione sessuale (ed in questo concordo con gli autori del testo). Gli stereotipi che vengono descritti infatti non nascono dal male che si dice delle persone bisessuali, ma da un modello sbagliato della sessualità, che nuoce a tutti.

Questo significa anche che la bifobia (il disprezzo per le persone bisessuali) ha una diversa origine rispetto alle varie forme di omofobia: l'omofobo teme a) che troppi maschi omosessuali deprimano la natalità, oppure b) che le persone omosessuali, qualunque sia il genere, violino un ordine naturale o divino, oppure c) che le donne lesbiche si ribellino al dominio maschile.

Ma l'omosessualità può essere intesa come il negativo dell'eterosessualità e non metterne perciò in discussione la normatività - non più di quanto l'ombra metta in discussione la necessità della luce.

Il bifobo (che in questo assomiglia al transfobo) vede invece radicalmente sovvertita la "matrice eterosessuale", che impone coerenza tra corpo, genere e desiderio, pena l'incomprensibilità del soggetto.

La matrice eterosessuale si perpetua perché la società cerca di presentarla come naturale, nessuna educazione si preoccupa di mostrarne l'arbitrarietà, e le persone bi e trans pagano lo scotto maggiore; solo di recente si è smesso di patologizzarle (vedi l'ICD-10 per i bi ed il DSM-5 per i trans) - e qualche terapeuta tuttora recalcitra.

L'articolo parla di "bisexual men = uomini bisessuali", ma credo che le conclusioni valgano per tutte le persone bisessuali (anche se gli uomini sono più discriminati).

Dati significativi di Lieviti APS

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ONDA PRIDE, DOMANI DIECI CITTA MOBILITATE PER I DIRITTI LGBT. ARCIGAY A RENZI: "FAI UNO SCATTO IN PIÙ, SPOSA L'UGUAGLIANZA"

Bologna, 27 giugno 2014 - Sono dieci le città italiane che sabato 28 giugno saranno attraversate dall'Onda Pride, la manifestazione nazionale del movimento lgbt che celebra la giornata dell'orgoglio, quella dei moti di Stonewall che nel 1969 diedero vita alle rivendicazioni di gay, lesbiche e trans. Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino, Venezia saranno i nodi di una rete di cortei che porterà nelle strade contemporaneamente e complessivamente decine di migliaia di persone. "Ancora una volta - diceFlavio Romani, presidente di Arcigay - torniamo a manifestare per riscattare un'intera fetta della popolazione dalla marginalità nella quale uno Stato che non riconosce i diritti la spinge quotidianamente. Il Pride è il giorno dell'anno in cui riusciamo ad invertire una prospettiva, a ribadire la dignità di identità, istanze, relazioni e stili di vita esclusi dall'orizzonte della politica, dai paradigmi istituzionali e spesso anche dagli immaginari dei mezzi di comunicazione di massa". Tra le rivendicazioni che l'Onda Pride porterà nelle strade, c' anche quella del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso: "Renzi ha promesso entro settembre la discussione di una legge per il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso", ricorda Romani. "Di per
sé l'annuncio - prosegue -  ha tutti i connotati di un dejà-vu, nel metodo ma anche nel merito della proposta: lo stesso istituto veniva messo sul piatto due anni fa da Pierluigi Bersani e già allora protestavamo per l'arretratezza di una proposta che non raggiungeva l'obiettivo dell'uguaglianza e proiettava il nostro Paese in un dibattito che gran parte dei Paesi europei hanno affrontato dieci o quindici anni fa. La meta - mette in chiaro il presidente di Arcigay -  è e rimane per noi il matrimonio egualitario, cioè l'abbattimento totale del discrimine tra coppie omo ed eterosessuali e il riconoscimento pieno di tutti i diritti, alle une come alle altre. Renzi è di fatto fermo sulle posizione che altri leader hanno già prodotto: ora dimostri in cosa consiste il suo "nuovo verso", ci faccia contare i passi in avanti che il suo partito è in grado di compiere nel cammino per il riconoscimento dei diritti civili. Il vero cambiamento, in questo Paese, sarebbe quello di vedere entrare una proposta di legge insufficiente in Parlamento e scoprirla arricchita alla fine del dibattito nelle aule. Lo shock della legge contro l'omotransfobia è ancora molto recente: già abbiamo vissuto quella discesa in picchiata che ha trasformato una proposta di legge contro le discriminazioni e i crimini d'odio in un testo ambiguo e scarsamente efficace, costruito con la logica della mediazione tra partiti, dimenticando obiettivi e cittadini e  cittadine da tutelare. E infatti quel testo, nonostante i sempre più ricorrenti casi di omotransfobia riportati dai media, ha completamente arrestato il suo iter parlamentare. Per cambiare verso, allora, bisogna innanzitutto contraddire questi precedenti, perciò a Renzi mandiamo a dire: fai uno scatto in più, sposa l'uguaglianza". Il messaggio al Premier e segretariodel Pd verrà mandato diffondendo un finto selfie, realizzato da Condividilove e che immerge il Presidente del Consiglio nella folla del Pride.

 
Ufficio stampa Arcigay - Vincenzo Branà (348.6839779)

Novità dall'Inghilterra e dal Galles

[1] Sajid Javid: I am pleased to announce that couples can soon convert civil partnerships to marriage

[2] Government to make no changes to civil partnerships following consultation

[3] Peter Tatchell: ‘David Cameron has betrayed equality by denying straight couples civil partnerships’

[4] Government report shows equalising pensions for gay couples could cost £2.9 billion

[5] Review launched into marriages by non-religious belief organisations

[6] Public Health Wales: Rise in syphilis could be linked to dating apps

La prima notizia, in [1], è che il Ministro per le Eguaglianze (Minister for Equalities) Sajid Javid è lieto di annunciare che dal 10 Dicembre 2014:

- le coppie che hanno contratto un'unione civile potranno convertirla in matrimonio a tutti gli effetti, con una semplice dichiarazione da firmare davanti al responsabile dello stato civile;

- le coppie transgender non saranno più obbligate a divorziare al momento del cambio di genere anagrafico.

Il ministro ha ricordato anche altri progressi legislativi, tra cui l'inasprimento delle pene per i crimini transfobici, e la cancellazione delle condanne per comportamento omosessuale irrogate in passato.

Purtroppo, [2] avverte che il governo inglese ha deciso di non toccare la legge sulle unioni civili, che rimangono riservate alle persone omosessuali, suscitando la giusta ira (a mio avviso) di Peter Thatchell, che in [3] osserva che ora si ha la situazione paradossale che le coppie omosessuali hanno più scelta di quelle eterosessuali.

Thatchell è un attivista LGBT, ed osserva che molte persone vogliono ufficializzare il loro legame, ma non vogliono che lo si chiami "matrimonio" perché il matrimonio ha una lunga storia di diseguaglianza ed oppressione. Quindi, per lui è il minimo sindacale che tutti, non solo le persone omosessuali, possano scegliere tra "matrimonio" ed "unione civile".

Infografica de "Il Sole 24 Ore" sulle coppie di fatto e le unioni civili previste dal governo

[1] Convivenze, gay e lesbiche: ecco come la legge tutelerà le nuove famiglie

L'infografica è istruttiva - il problema è che la proposta porta la discriminazione del "separati ma eguali" in campo matrimoniale, che in altri paesi (come la California) è stata già dichiarata incostituzionale.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

Poche novità dal Sinodo dei Vescovi

[1] Sinodo dei vescovi: la Chiesa si occupi di convivenze e unioni di fatto

[2] Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione - Instrumentum Laboris

[3] Instrumentum Laboris - Circa le unioni tra persone dello stesso sesso

La Repubblica ha riassunto in [1] l'"Instrumentum Laboris = Strumento di lavoro" [2] del prossimo Sinodo dei Vescovi - quello che interessa di più questo blog è il paragrafo identificato in [3], e perciò ho letto soprattutto questo.

Quello che vedo è soprattutto il disorientamento: ci si rende conto che non si può ripudiare un fenomeno non desiderato con i toni del Sillabo, ma non si sa ancora come gestirlo.

Perciò, nel campo dell'atteggiamento da avere verso le "unioni tra le persone dello stesso sesso", il documento, più che prescrivere, riassume gli atteggiamenti che hanno i vari episcopati sul tema.

Penso che sia più produttivo citare alcuni paragrafi del documento (e poi dire che cosa non mi convince) che tentare di riassumerli:

Crollo delle nascite in Italia ed USA

[1] Crollo delle nascite, toccato il minimo storico

[2] Baby bust: US fertility rates hit all-time lows

I due articoli denunciano che la natalità in Italia [1] e Stati Uniti [2] ha toccato nel 2013 il minimo storico. La grande imputata in ambo i casi è la crisi economica, che ha anche ridotto i movimenti migratori in ambo i paesi.

L'articolo [2] è più dettagliato, ed ha notato che in America sono soprattutto le donne sotto i 30 anni a non fare figli - poiché la menopausa è per loro ancora lontana, e di soldi ne guadagnano davvero pochi, preferiscono aspettare a figliare.

Invece le donne sopra i 30 anni sentono ticchettare l'orologio biologico, e figliano per non perdere l'ultima occasione.

Anche negli USA l'invecchiamento della popolazione sta diventando preoccupante, salvo gli stati che stanno guadagnando grazie all'aumento del prezzo degli idrocarburi ed all'inizio dello sfruttamento degli scisti oleosi (che promettono di trasformare gli USA da importatori ad esportatori di petrolio).

Chi si preoccupa della natalità dovrebbe stimolare l'economia, non l'omo/bi/trans-fobia.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale


Due nuovi stati USA entrano nel club del matrimonio egualitario

[1] http://www.pinknews.co.uk/2014/06/25/us-judge-strikes-down-utah-same-sex-marriage-ban/

[2] http://www.pinknews.co.uk/2014/06/25/us-judge-strikes-down-indiana-same-sex-marriage-ban/

[3] http://www.edgeonthenet.com/news/national/News//161380/utah_to_appeal_gay_marriage_case_to_supreme_court_

Sono lo Utah [1] e l'Indiana [2]. In entrambi i casi è stato un tribunale federale a dichiarare che il divieto di matrimonio egualitario viola il principio di Egual Protezione stabilito dal 14° Emendamento della Costituzione federale Americana (promulgato nel lontano 1868).

Ora sono 19 stati (più il Distretto di Colombia) su 50 ad ammettere il matrimonio egualitario; [3] avverte che lo Utah ricorrerà alla Corte Suprema USA - cosa che potrebbe precipitare la sentenza decisiva, ma intanto impedisce allo Utah di essere il 20° stato in cui il matrimonio egualitario si può celebrare.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

La contraccezione è sempre un problema in Italia

[1] In Italia il sesso è ancora tabù

L'unica (magrissima, anzi, anoressica!) consolazione dell'articolo, per me che sono sardo, è che, come mostra la mappa qui riportata, le donne sarde sono quelle che usano di più la pillola in Italia - residuo resistentissimo del matriarcato che vigeva nell'isola prima del cristianesimo.

Il coming out può salvarvi la vita

[1] Suicidal behavior in adolescent and young adult gay men



Gli studi citati sono vecchiotti, ma credo sempre validi.

[1] risale al 1989, e dice che la maggior parte dei tentativi di suicidio sono accaduti quando l'individuo era ancora "velato" od era stato appena respinto perché omosessuale. Nessuno di coloro che ci ha provato aveva un'identità gay positiva, la quale sembra un importante fattore protettivo.

[2] è uno studio norvegese del 2013, che cerca di capire che cosa dissuade gli MSM (i maschi che fanno sesso con altri maschi) dal fare il test HIV. Il fattore di dissuasione più potente sembra l'essere "velati".

[3] è uno sconvolgente studio del 1996: è ben noto che l'inibizione psicologica deprime il sistema immunitario, e se ne è avuta la prova con uno studio longitudinale durato 9 anni su 80 uomini gay sieropositivi, iniziato quando loro erano già contagiati, ma il livello di CD4 era ancora soddisfacente. Chi era "velato" ha visto la malattia svilupparsi assai più rapidamente, e, come dice l'abstract:
Le caratteristiche del campione e dei controlli statistici fanno scartare le spiegazioni basate sulle caratteristiche demografiche, le pratiche sanitarie, il comportamento sessuale e la terapia antiretrovirale. L'analisi mediazionale ha indicato che gli effetti osservati non si potevano attribuire a differenze nella depressione, nell'ansia, nel sostegno sociale, o nello stile di coping repressivo. L'infezione da HIV sembra progredire più rapidamente negli uomini gay che nascondono la loro identità omosessuale.
Ci sono degli idioti (come il qui criticato Obiettivo Chaire) che propongono la confessione sacramentale al posto del coming out.

Confessarsi può essere opportuno, ma vivere "velati" rovina la propria salute. Fate la prima cosa, ma non l'altra.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale 

Due articoli su Medline

[1] Impediments to Academic Performance of Bisexual College Students

[2] A comparison of lesbian, bisexual, and heterosexual college undergraduate women on selected mental health issues

Gli articoli [1] e [2], di cui i link portano agli abstract, osservano che la bisessualità è un serio handicap per chi studia all'università.

[1] dice che gli studenti bisessuali sono quelli che rischiano di più l'insuccesso all'università, specialmente quelli di genere femminile.

[2] dice che le studentesse bisessuali sono quelle con la peggior salute mentale - le lesbiche se la cavano appena meglio.

Le università, le organizzazioni studentesche, e quelle LGBTQAI, devono fare di più per le persone bisessuali - cominciando con l'abbandonare il pregiudizio secondo cui le persone bisessuali sono delle privilegiate.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

Il sindaco di Napoli ordina all'anagrafe di trascrivere i matrimoni gay celebrati all'estero

De Magistris ordina all'anagrafe del Comune di registrare i matrimoni gay celebrati all'estero

Bravo!

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

Hans Urs Von Balthasar e le Sentinelle in Piedi

Venerdì 20 Giugno 2014 è stata pubblicata su L'Arena la lettera che qui potete vedere di un appartenente alle Sentinelle in Piedi.

Quello che ci ha colpito è la frase "vegliamo per la libertà di espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull'unione tra uomo e donna".

Ad argomenti simili ha già risposto molto bene il segretario nazionale dell'Arcigay Michele Breveglieri con questa nota sul suo profilo Facebook; mi permetto di aggiungere due osservazioni.

La prima è che la libertà di espressione non è affatto in gioco. Domenica 22 Giugno 2014, ad un incontro a Venezia l'avvocato Antonio Rotelli della Rete Lenford ha spiegato che la Legge Mancino, nella sua formulazione attuale, punisce tre condotte criminose - sia come reati specifici che come aggravanti:
  1. la diffusione di idee basate sulla superiorità o l'odio di una razza od etnia;
  2. l'incitamento alla discriminazione per motivi di razza, religione, etnia, nazionalità;
  3. La discriminazione per i motivi precedenti.
Si è deciso di punire la prima condotta soprattutto pensando agli ebrei (anche se la logica e la storia mostrano che chiunque può essere vittima di genocidio), e nessuno si è mai sognato di estendere il divieto alla diffusione di idee basate sulla superiorità di un orientamento sessuale su un altro o di un'identità di genere su un altro.

Perciò, anche dopo la promulgazione della Proposta di Legge Scalfarotto, il prete potrà continuare a dire che l'omosessualità è un peccato; chi dice che l'omosessualità è una malattia dice una grande sciocchezza, ma non sarà penalmente perseguibile.

Fallita la marcia contro il matrimonio egualitario a Washington

[1] Did you see it?

[2] How Many People Showed Up For NOM’s ‘March For Marriage’ Hate Rally? Guess Who Didn’t.

[3] Wikipedia: National Equality March

Il 19 Giugno 2014 si è svolta a Washington una "Marcia per il matrimonio" (solo eterosessuale); [1], un articolo di Brian S. Brown, il presidente dell'organizzazione che l'ha organizzata, la National Organization for Marriage, dice che alla marcia hanno partecipato "diverse migliaia di persone".

[2] però riassume (con tanto di significative foto panoramiche) l'opinione delle persone LGBTQAI e dei loro alleati: erano 2 mila a dir tanto.

[3] è la voce di Wikipedia che descrive l'evento LGBTQAI più prossimo nel tempo e confrontabile, la Marcia Nazionale per l'Eguaglianza a Washington dell'11 Ottobre 2009: si stima che vi abbiano partecipato 200 mila persone.

Salvatore Cordileone, Esq.
Direi che gli antigay hanno fallito. Mi auguro che l'arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, si sia reso conto che ascoltare gli inviti a disertare la marcia da parte di politici del calibro di Nancy Pelosi (capogruppo democratico alla Camera dei Rappresentanti di Washington), Ed Lee (sindaco di San Francisco), Gavin Newsom (vicegovernatore della California), e numerose altri leader religiosi (alcuni non cattolici come il rabbino Michael Lerner) avrebbe evitato che il fallimento della marcia diventasse per lui una sconfitta personale e politica.

Tra parentesi, al Congresso siedono ora 233 deputati e 45 senatori repubblicani, per un totale di 278 parlamentari repubblicani.

Non tutti sono contrari al matrimonio egualitario, ma se dividiamo 2.000 per 278, scopriamo che in media ognuno ha convinto a partecipare alla marcia meno di 8 persone, compreso se stesso.

La propaganda antigay non mobilita più nessuno.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale


Due belle notizie dall'amministrazione Obama

[1] Obama to Extend Array of Marriage Benefits to Gay Couples

[2] US cuts aid to Uganda over anti-gay law

[1] conferma la notizia già anticipata qui, secondo cui Obama vieterà le discriminazioni antigay a tutti gli appaltatori che lavorano per il governo federale; aggiunge inoltre che la maggior parte degli enti federali parificherà le coppie sposate omosessuali a quelle eterosessuali, cosa che porterà loro sostanziosi benefici.

La parificazione non sarà completa perché alcuni diritti li può regolare solo il Congresso, attualmente a maggioranza omofoba - scusate, volevo dire repubblicana. È comunque un passo avanti.

[2] dice che gli USA hanno deciso di prendere provvedimenti contro l'Uganda, ovvero:
  • tagliare gli aiuti economici (verranno versati non più al governo ugandese, ma ad organizzazioni non governative o dirottati verso altri paesi africani);
  • annullare un'esercitazione militare congiunta - gli USA la faranno con altri paesi africani, ma non con l'Uganda;
  • negare il visto alle persone coinvolte in violazioni dei diritti umani - compresi i diritti LGBT; il precedente che mi viene in mente è quello della Shoah: come ben sa chi si è recato negli USA, per mettervi piede occorre dichiarare di non aver preso parte al genocidio nazista contro gli ebrei.
Ve li immaginate gli omofobi nostrani che devono rinunciare a recarsi negli USA per turismo, visita a parenti, studio, lavoro, in quanto coinvolti in un complotto anti-LGBT?

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

L'Assemblea Generale dei Presbiteriani approva il matrimonio egualitario

[1] Presbyterians Vote to Allow Same-Sex Marriages

Giovedì 19 Giugno 2014 l'Assemblea Generale dei Presbiteriani a Detroit ha approvato la nuova definizione di matrimonio come unione tra "due persone, tradizionalmente un uomo ed una donna". L'inciso è un compromesso con i più conservatori, che ha consentito alla definizione di essere approvata col 71% dei voti.

Nel 2010 l'ordinazione di ministri del culto dichiaratamente gay era stata approvata dal 56% dei votanti.

Questa nuova definizione, per diventare operativa, deve essere ora approvata dalla maggioranza dei 172 persbitèri (cioè le unità di base in cui si divide la Chiesa presbiteriana), e ci vorrà circa un anno.

L'articolo citato racconta delle divisioni all'interno della Chiesa presbiteriana, e di come si dovrà lavorare per ricucirle; cita anche altre confessioni cristiane che accettano il matrimonio egualitario: la Chiesa Unita di Cristo, i Quaccheri, l'Associazione delle Congregazioni Unitariane Universaliste, nonché gli ebrei Umanisti, Riformati e Conservatori.

Noto che le formazioni religiose citate (ce ne sono sicuramente altre, come i Luterani, i Valdesi, ecc.) ritengono che che la Rivelazione divina sia tuttora aperta - e questo ha certo facilitato l'innovazione. La Chiesa Unita di Cristo ha addirittura fatto causa allo stato della Carolina del Nord sostenendo che il divieto di matrimonio egualitario viola la libertà religiosa.

Dovremo fare anche questo in Italia, per dimostrare che libertà religiosa non vuol dire libertà di omofobia.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

I videogiochi per il matrimonio egualitario

[1] ’Final Fantasy’ Video Game Update Allows Same-Sex Marriages

[2] Nintendo Apologizes for Lack of Virtual Equality

[3] Japan Outlaws Possession of Child Pornography, but Comic Book Depictions Survive

Non sono un appassionato di videogiochi e di MMORPGs (Massively Multiplayer Online Role-Playing Games = Giochi di ruolo per una moltitudine di giocatori online), quindi spero di non sbagliare troppo.

[1] riferisce che la Square Enix, la ditta giapponese che gestisce la piattaforma di gioco Final Fantasy XIV - A Realm Reborn, ha deciso di consentire a due giocatori della terra di Eorzea di sposarsi, con "cerimonia di legame eterno", "indipendentemente dalla razza, dal credo e dal genere".

È un'innovazione notevole, perché nel 2012, quando era stata varata la nuova piattaforma, l'azienda aveva voluto consentire il matrimonio, ma aveva anche escluso che fosse egualitario, in quanto ritenevano che il tema fosse troppo controverso, e volevano prima sondare come i giocatori accoglievano un matrimonio eterosessuale.

Sono bastati due anni per convincere gli sviluppatori che il matrimonio egualitario era il logico corollario e non la disfatta del matrimonio eterosessuale.

Una vittoria ed una sconfitta per le persone trans

[1] Canadian Trans Boy Given New Birth Certificate

[2] Queer Teen Not Allowed to Wear Makeup for License Photo

La vittoria è in [1], la sconfitta in [2].

[1] dice che un "ragazzo trans" (FtM - sesso anagrafico femminile, identità di genere maschile) dell'Alberta, una provincia canadese, di 12 anni, ha ottenuto la riassegnazione giuridica del sesso (per cui ora il certificato di nascita lo dichiara "M = maschio" anziché "F = femmina") senza bisogno di operazioni.

Paradossalmente, l'età lo ha avvantaggiato: la legge dell'Alberta, analogamente a quella italiana, prevedeva la riassegnazione chirurgica del sesso come prerequisito per la riassegnazione anagrafica; ma un minorenne non può subìre questo trattamento - e David Hancock, attuale Primo Ministro dell'Alberta, nonché Ministro per l'Innovazione e l'Alta Formazione, lo scorso aprile ha detto che questo prerequisito sarebbe stato ignorato, e poco tempo dopo un giudice ha sentenziato che la legge dell'Alberta, così come è congegnata, viola i diritti delle persone.

Così è stato possibile, il 15 Giugno 2014, in una cerimonia che faceva parte del Pride di Edmonton, la capitale dell'Alberta, consegnare a Wren il suo nuovo certificato di nascita. Gli onori di casa li faceva il Sindaco Don Iveson (cliccate perché il signore è un vero "beefcake = manzo"), il certificato lo ha consegnato il Ministro della Cultura e dello Spirito Comunitario Heather Klimchuk (un po' meno carina del sindaco, mi spiace dirlo, ma deve essere tanto simpatica).

Spero di poter seguire un giorno l'esempio di quel ragazzo, ma ovviamente in direzione opposta, anche se la vita delle "lesbiche trans" non è per niente facile.

Anche in Lussemburgo ora c'è il matrimonio egualitario

Chapeau!
http://www.pinknews.co.uk/2014/06/18/luxembourg-passes-equal-marriage-bill-by-56-4-landslide/

Dal 18 Giugno 2014 il Lussemburgo è l'8° paese europeo in cui vige il matrimonio egualitario (gli altri sono, in ordine di introduzione: Olanda, Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Danimarca, Francia, Inghilterra e Galles nel Regno Unito - Scozia ed Irlanda del Nord sono rimaste indietro).

La disciplina approvata prevede anche il diritto all'adozione per le coppie omosessuali, ed il parlamento monocamerale lussemburghese l'ha approvata con 54 voti favorevoli e 4 contrari - 3 estremisti di destra ed un deputato in rotta con il suo partito, quello cristiano-sociale.

Tra parentesi, l'anno scorso il Lussemburgo è diventato il primo paese al mondo ad avere un Primo Ministro ed un Vice Primo Ministro entrambi dichiaratamente gay.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale 

Zelger contro la Findus

Abbiamo saputo che il politico veronese Alberto Zelger ha invitato a boicottare la Findus per protestare contro il suo "filmato che promuove la normalità delle relazioni omosessuali", che "va in onda a tutte le ore del giorno ed è ben visibile anche dai bambini". Non manca l'appello finale a "difendere i tuoi figli e i tuoi nipoti dal lavaggio del cervello, che stanno cercando di fargli alla TV, ma anche a scuola".

Zelger non è né uno psicologo né un pedagogo, ma i conti li sa certo fare, visto che il suo profilo nel portale del Comune di Verona lo dichiara laureato in matematica, analista informatico, ex ricercatore, collaboratore didattico e professore a contratto in tre università (Bologna, Ferrara, Verona).

Penso perciò che sappia perfettamente che sono molte di più le persone che hanno avuto un rapporto omosessuale nella loro vita di quelle che continuano ad averli e si identificano come gay, lesbiche, bisessuali.

Questo prova che l'omosessualità e la bisessualità non hanno un fascino irresistibile, e non c'è quindi alcun motivo di temere che, se dei bambini vengono a sapere che cosa sono, le vogliano per forza sperimentare, e che, dopo averle sperimentate, decidano tutti di ripetere l'esperienza ed adottare un'identità omosessuale o bisessuale.

Obama vieterà le discriminazioni nelle imprese che lavorano per il governo federale

[1] http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2014/05/30/presidential-proclamation-lesbian-gay-bisexual-and-transgender-pride-mon

[2] http://www.lgbtqnation.com/2014/06/obama-to-sign-executive-order-extending-protections-to-gays/

Il 30 Maggio 2014 Obama ha proclamato in [1] il mese di giugno il "Mese nazionale del Pride LGBT" (nonché "Mese nazionale dell'essere proprietari della propria casa"), e Lunedì 16 Giugno 2014 le agenzie di stampa (vedi [2]) hanno dichiarato che Obama firmerà un decreto presidenziale che vieta le discriminazioni a danno delle persone LGBT nelle imprese che lavorano per il governo federale (il divieto varrà per le imprese che vincono appalti per oltre 10 mila dollari americani all'anno).

Si tratta di circa 14 milioni di lavoratori dipendenti, tra cui quelli dell'industria bellica ed aerospaziale americana, che ora si vedono valutati per la loro professionalità e non per il loro orientamento sessuale od identità di genere.

Obama aveva aspettato a prendere quest'iniziativa perché c'è un disegno di legge in discussione al Congresso (approvato dal Senato, arenatosi alla Camera dei Rappresentanti) che avrebbe esteso questo divieto a tutti i lavoratori americani; poiché però i repubblicani non vogliono perdere alcuna occasione di trovarsi dalla parte sbagliata della storia, Obama ha dovuto fare quel poco che la Costituzione permette a lui solo - vietare al governo federale di ammettere alle gare d'appalto le imprese che discriminano contro le persone LGBT.

Solo i fatti

Just the Facts = Solo i fatti è un'iniziativa lanciata il 14 Febbraio 2008 dalle seguenti 13 organizzazioni americane:
  1. American Academy of Pediatrics
  2. American Association of School Administrators
  3. American Counseling Association
  4. American Federation of Teachers
  5. American Psychological Association
  6. American School Counselor Association
  7. American School Health Association
  8. Interfaith Alliance Foundation
  9. National Association of School Psychologists
  10. National Association of Secondary School Principals
  11. National Association of Social Workers
  12. National Education Association
  13. School Social Work Association of America
che ha portato alla pubblicazione di quest'opuscolo (HTML, PDF) contro le terapie riparative.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale.

Insozzare il nome di counselor

[1] http://omosessualitaeidentita.blogspot.it/2011/07/normal-0-14-false-false-false-it-x-none.html

Dopo aver incontrato la pagina [1], ho cominciato ad indagare su Janelle Hallman, la donna di cui si tessono le lodi, ed ho scoperto delle cose poco edificanti - che riguardano, più che lei personalmente, il sistema in cui opera, e che degli sprovveduti (a dir poco) vorrebbero importare in Italia.

Janelle Hallman è una Licensed Professional Counselor (LPC) con sede a Denver, Colorado; è quindi abilitata alla psicoterapia, ma c'è una bella scappatoia nella normativa del Colorado sugli LPC, che qui vi traduco:

Le diseducative ed eretiche Sentinelle in Piedi

Un mondo nel quale insegniamo ai figli l’amore e non il desiderio.

La frase citata viene da una nota del profilo Facebook delle Sentinelle in Piedi di Verona, ed è stata riprodotta in un volantino diffuso il 15 Giugno 2014 a Verona.

La frase citata lascia intendere che l'amore è il bene, il desiderio il male, e che occorre scegliere tra l'uno e l'altro; orbene, un matrimonio cattolico in cui ci sia solo l'amore e non anche il desiderio è nullo. In mancanza di desiderio, l'unione sessuale infatti è impossibile, e se quest'impossibilità è antecedente e perpetua, rende nullo il matrimonio.

Normalmente non ritengo saggia la dottrina sessuale cattolica, ma in questo caso devo fare eccezione, in quanto vi si riconosce che un matrimonio, per giovare ai coniugi, deve integrare il sentimento con la sessualità.

Un grandissimo psicoanalista, che fu presidente dell'Associazione Psicoanalitica Internazionale tra il 1997 ed il 2001, Otto Friedmann Kernberg (1928-vivente), ebbe a notare che questo tipo di scissione tra sesso (cattivo) e sentimento (buono) è caratteristico delle persone in età di latenza, cioè tra i sette ed i tredici anni; lui si lamentava che la "cultura popolare" (cioè quella che propugnano i mass media, non il folklore) era tarata per persone di quest'età, e questo spiegava come mai nella maggior parte dei film hollywoodiani (pensate a "Basic Instinct") la sessualità fosse espressa solo da figure devianti, e mai dalle coppie sposate e genitoriali, pur essendo perfettamente plausibile che fosse parte importante della loro vita.

Una vittoria di Pirro

[1] Corte Costituzionale Italiana, Sentenza 170/2014

Il caso [1] è abbastanza noto: un signore è diventato una signora, con il consenso di sua moglie, e poiché essi non volevano divorziare, come imponeva la legge 164/1982, hanno adito la Corte Costituzionale.

La Corte Costituzionale non ha detto che i due possono rimanere sposati: ha detto che lo stato ha un interesse a che il matrimonio sia esclusivamente eterosessuale (mi piacerebbe sapere quale [2]) e, pur in mancanza di un dettato esplicito, così va interpretato l'Articolo 29 della Costituzione; ma questo interesse va bilanciato con quello dei due coniugi a non vedersi separati dalla legge loro malgrado, dopo anni di vita in comune.

Come afferma la Corte Costituzionale:
Sta in ciò, dunque, la ragione del vulnus che, per il profilo in esame, le disposizioni sottoposte al vaglio di costituzionalità arrecano al precetto dell’art. 2 Cost.
Tuttavia, non ne è possibile la reductio ad legitimitatem mediante una pronuncia manipolativa, che sostituisca il divorzio automatico con un divorzio a domanda, poiché ciò equivarrebbe a rendere possibile il perdurare del vincolo matrimoniale tra soggetti del medesimo sesso, in contrasto con l’art. 29 Cost. Sarà, quindi, compito del legislatore introdurre una forma alternativa (e diversa dal matrimonio) che consenta ai due coniugi di evitare il passaggio da uno stato di massima protezione giuridica ad una condizione, su tal piano, di assoluta indeterminatezza. E tal compito il legislatore è chiamato ad assolvere con la massima sollecitudine per superare la rilevata condizione di illegittimità della disciplina in esame per il profilo dell’attuale deficit di tutela dei diritti dei soggetti in essa coinvolti.
In una parola: la soluzione per le coppie omosessuali non può essere il matrimonio; può essere un'altra cosa che deve decidere il legislatore.

Considerazioni sull'omogenitorialità

Nell'attuale dibattito tra eteronormativi e minoranze sessuali un posto importante lo pone l'interrogativo: ma ci possiamo fidare a far educare i nostri figli da famiglie che non sono composte da un uomo e da una donna?

La domanda cela un pregiudizio, in quanto la natura ha già fatto l'esperimento con la vedovanza, e, per quanto appaia ovvio ai più che perdere un genitore è un danno per un figlio, nessuno nei paesi a maggioranza cristiana come il nostro ha mai insistito perché il genitore vedovo si risposasse per il bene della prole.

Anzi, nei paesi come il nostro le seconde nozze sono scoraggiate, e si consiglia ai vedovi di ambo i generi di dedicarsi all'educazione dei figli, alla quale, così si ritiene, un secondo matrimonio non gioverebbe (il padre del defunto San Giovanni Paolo 2°, rimasto vedovo quando il futuro santo aveva nove anni, fece appunto questa scelta); se hanno bisogno di aiuto questi vedovi, si consiglia loro di rivolgersi ai parenti, e se a prendersi cura dei figli sono una madre vedova insieme con la nonna, la sorella, e la zia, magari con l'aiuto di una balia per il latte, a nessuno viene in mente che troppe donne stroppiano.

Il problema non è la composizione della famiglia, ma il sistema di valori sotteso: due genitori del medesimo genere che si amano ed allevano dei figli insieme, cosa che implica uscire dal cassetto e dichiararsi pubblicamente, non sono certo eteronormativi, ovvero non ritengono certo che la società debba basarsi sull'eterosessualità obbligatoria, e non insegnano questo ai loro figli.

Questo è il "danno" educativo che gli eteronormativi temono, senza rendersi conto che l'eteronormatività è una forma di discriminazione, paragonabile per gravità al razzismo ed all'antisemitismo (e nessuno riterrebbe carente un'educazione che non inculcasse questi -ismi), e per dimostrare la consistenza del danno essi citano alcuni studi (pochi sul totale) da cui apparirebe che i figli di famiglie omogenitoriali hanno maggiore probabilità di sviluppare un'identità LGBT.

Mettiamo che sia vero: se non si fosse eteronormativi e si pensasse che l'appartenere ad una minoranza sessuale è un caso della vita come avere i capelli biondi anziché bruni, questo non sarebbe un problema.

A rimorchio delle Sentinelle in Piedi

Con rammarico do notizia di quest'incontro quando esso è già in corso, e non posso mettere sull'avviso organizzatori e spettatori:


La prima cosa da dire è che il relatore non è mussulmano, ma cattolico, e questo è molto strano: anche tra i mussulmani italiani ci sono dei bravi medici che, se avessero voluto, avrebbero sicuramente detto le stesse cose che sta ora dicendo Gandolfini.

Il Centro culturale islamico non è riuscito a trovarne (sarebbe stata la mia prima preoccupazione, se avessi organizzato io l'incontro), e questo mi fa pensare che non solo questi medici non condividono l'iniziativa, ma ci sia anche una gran fronda all'interno della comunità mussulmana, non solo di Brescia, e che questo convegno non voglia colpire solo e soprattutto le famiglie "queer" all'esterno della comunità mussulmana, ma anche e soprattutto quei mussulmani che fanno la fronda.

Inoltre, se una comunità religiosa invita a parlare di un argomento che riguarda la sua religione uno che NON ne fa parte, implicitamente ammette di non aver mai considerato quell'argomento abbastanza importante da rifletterci sopra autonomamente, e di dover farsi prestare le idee da altri.

Non è quindi vero che il Centro culturale islamico di Brescia collabora con le Sentinelle in piedi di Brescia: è vero invece che si sta facendo usare dalle Sentinelle.

Comunicato stampa di Lieviti sul WFC

Il Consiglio Direttivo di Lieviti (http://biqueer.blogspot.it/), Associazione di Promozione Sociale affiliata all'ARCI, fondata per promuovere la visibilità, la resilienza, la dignità ed i diritti delle minoranze, specialmente di quelle sessuali, ed in particolare delle persone bisessuali, apprende con sgomento del benvenuto e del patrocinio dati dal sindaco Tosi, dal presidente della Provincia Miozzi, e dal vescovo Zenti ad Alekseij Komov, che verrà a parlare l'8 Giugno alla Gran Guardia per presentare il WCF (World Congress of Families - http://worldcongress.org/).

Donne, fede e omosessualità Venerdì 20 giugno al Venezia Pride

La pastora Letizia Tomassone ha accettato l'invito  per:
una serata in occasione del Venezia Pride!

Attenzione genitori!

Cercando materiale sull'omogenitorialità ho scoperto quest'articolo del 1999, abbastanza preoccupante, di cui vi traduco l'abstract, vista la sua importanza per i genitori di ragazze lesbiche o bi, e per le associazioni LGBTQAI:
Fam Plann Perspect. 1999 May-Jun;31(3):127-31. 
Sexual intercourse, abuse and pregnancy among adolescent women: does sexual orientation make a difference? = Rapporto sessuale con penetrazione, abuso sessuale e gravidanze tra le donne adolescenti: l'orientamento sessuale davvero fa la differenza?
Saewyc EM, Bearinger LH, Blum RW, Resnick MD.
Abstract 
CONTESTO: Sebbene una limitata quantità di ricerche abbia retrospettivamente esplorato l'infanzia e le esperienze eterosessuali adolescenziali delle lesbiche, poco si sa sulla prevalenza del comportamento eterosessuale e dei correlati fattori di rischio, o sulle storie di gravidanze tra le adolescenti lesbiche e bisessuali. 
METODI: Fu condotta un'analisi secondaria usando le risposte di un sottocampione di 3.816 studentesse che avevano completato la Minnesota Adolescent Health Survey = Indagine sulla Salute Adolescenziale del Minnesota del 1987. Vennero confrontati i comportamenti, i fattori  di rischio e le storie di gravidanze tra le adolescenti che si identificavano come lesbiche o bisessuali, come incerte  sul loro orientamento bisessuale, e come eterosessuali. 
RISULTATI: Nel complesso, le rispondenti bisessuali o lesbiche avevano pressappoco la stessa probabilità delle donne bisessuali di avere avuto un rapporto sessuale con penetrazione (33% e 29% rispettivamente), ma avevano una prevalenza significativamente superiore di gravidanza (12%) e di abuso sessuale  o fisico (19-22%) delle adolescenti eterosessuali od insicure. Tra le rispondenti sessualmente sperimentate, le donne bisessuali, o lesbiche ed eterosessuali hanno riferito un maggiore uso di contraccettivi inefficaci (12-15% di quelle che ricorrevano ad un metodo) delle adolescenti insicure (9%); le rispondenti bisessuali o lesbiche erano quelle che avevano più probabilità di avere rapporti sessuali penetrativi frequenti (22% a confronto del 15-17% degli altri gruppi). Nel complesso del campione, tra quelle sessualmente sperimentate, e tra quelle che erano state gravide, le donne bisessuali o lesbiche erano quelle con maggior probablità di essersi date alla prostituzione nell'anno precedente. 
CONCLUSIONI: I fornitori di contraccezione ed i servizi di pianificazione familiare non devono presumere che le adolescenti gravide siano etero, o che le adolescenti che dicono di essere bisessuali, lesbiche, od insicure del loro orientamento sessuale non abbiano bisogno di consulenza per la pianificazione  familiare. Ulteriori  ricerche dovrebbero esplorare le interazioni tra lo sviluppo adolescenziale dell'identità sessuale ed i comportamenti sessualmente rischiosi.
PMID: 10379429 [PubMed - indexed for MEDLINE]
Il testo completo dell'articolo (in inglese) si può leggere gratis qui. Ammetto, l'abstract non mi convince del tutto, ma il messaggio è chiaro: non è perché vostra figlia o la vostra socia è bisessuale che rischia meno (gravidanze e malattie a trasmissione sessuale), e non è perché è lesbica che non rischia affatto: qualunque sia il suo orientamento sessuale, dovete fornirle dei contraccettivi ed insegnarle ad usarli.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale



Aggiunta del 13/06/2014: Altri studi [1 e 2] hanno confermato questo, e nessuno (che io sappia) lo ha smentito.

Il secondo studio osserva che il problema riguarda anche i maschi gay, e propone varie spiegazioni, che si riconducono allo stigma sociale ed all'abuso sessuale, che rendono difficile od impossibile pianificare un comportamento sessuale sicuro.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale