Stereotipi ed invisibilità bisessuale

[1] The invisible stereotypes of bisexual men

Vi traduco l'articolo [1]. La conclusione che ne traggo è che per le persone bisessuali l'unica possibilità di uscire dal ghetto è la liberazione sessuale, con tanto di spregiudicata educazione sessuale (ed in questo concordo con gli autori del testo). Gli stereotipi che vengono descritti infatti non nascono dal male che si dice delle persone bisessuali, ma da un modello sbagliato della sessualità, che nuoce a tutti.

Questo significa anche che la bifobia (il disprezzo per le persone bisessuali) ha una diversa origine rispetto alle varie forme di omofobia: l'omofobo teme a) che troppi maschi omosessuali deprimano la natalità, oppure b) che le persone omosessuali, qualunque sia il genere, violino un ordine naturale o divino, oppure c) che le donne lesbiche si ribellino al dominio maschile.

Ma l'omosessualità può essere intesa come il negativo dell'eterosessualità e non metterne perciò in discussione la normatività - non più di quanto l'ombra metta in discussione la necessità della luce.

Il bifobo (che in questo assomiglia al transfobo) vede invece radicalmente sovvertita la "matrice eterosessuale", che impone coerenza tra corpo, genere e desiderio, pena l'incomprensibilità del soggetto.

La matrice eterosessuale si perpetua perché la società cerca di presentarla come naturale, nessuna educazione si preoccupa di mostrarne l'arbitrarietà, e le persone bi e trans pagano lo scotto maggiore; solo di recente si è smesso di patologizzarle (vedi l'ICD-10 per i bi ed il DSM-5 per i trans) - e qualche terapeuta tuttora recalcitra.

L'articolo parla di "bisexual men = uomini bisessuali", ma credo che le conclusioni valgano per tutte le persone bisessuali (anche se gli uomini sono più discriminati).

(inizio)

Pubblicato il 29 Giugno 2014 da Megan Barker

Alon Zivony & Thalma Lobel ci aggiornano sulla loro recente ricerca

I bisessuali devono affrontare due ampi problemi sociali: l'invisibilità pubblica e la discriminazione. L'invisibilità si riferisce alla mancanza di rappresentazioni dei bisessuali e di conoscenza sui bisessuali nella società. Sia nei media, che nelle scienze, e pure nella comunità LGT [Lesbica, Gay, Trans] le persone sono quasi ignare dell'esistenza dei bisessuali e dei problemi che turbano le loro vite. La discriminazione si riferisce ai pregiudizi ed agli atteggiamenti stereotipici verso i bisessuali. Per esempio, la nozione che i bisessuali siano gay/lesbiche ancora velati, infidi, confusi ed ipersessuali.

Di primo acchito, i due fenomeni (invisibilità e discriminazione) sembrano paradossali. Come possono coincidere l'invisibilità e la discriminazione? In altre parole, come può qualcuno discriminare contro un gruppo con cui non ha familiarità? La risposta può essere sorprendentemente semplice.

Nel nostro studio abbiamo valutato gli stereotipi sociali degli uomini bisessuali alla luce dell'invisibilità bisessuale. Ai partecipanti sono stati presentati per la prima volta due personaggi e si è chiesto loro di valutare uno dei personaggi (sulla base delle risposte a diverse domande). Ogni volta che il personaggio valutato era descritto come bisessuale, egli veniva valutato come confuso, infido, ed incapace di mantenere una relazione. In altre parole, lo si valutava sulla  base degli stereotipi negativi associati ai bisessuali.

In un altro esperimento abbiamo chiesto ai partecipanti di indicare quali sono gli stereotipi associati con gli uomini bisessuali. Alla luce dell'invisibilità bisessuale, non sorprende che i partecipanti avevano scarsa conoscenza di questi stereotipi. Per esempio, solo il 20% dei partecipanti sapeva che gli uomini bisessuali sono spesso considerati gay velati. Solo il 7% dei partecipanti sapeva che gli uomini bisessuali sono spesso considerati confusi.

Ma abbiamo trovato un'altra cosa sorprendente. I risultati mostravano che gli individui con pregiudizi conoscevano questi stereotipi ancor meno di quelli senza pregiudizi. In altre parole, il pregiudizio non solo coincideva con l'ignoranza, ma ne era il correlato. Il significato della scoperta ci è stato chiaramente rivelato da un partecipante, che scrisse: "Non ho familiarità con alcuno specifico stereotipo sui maschi bisessuali. Percepisco talvolta che loro sono in realtà omosessuali, ma hanno paura di identificarsi come tali a causa dello stigma sociale".

In altre parole, questo partecipante ha delle credenze stereotipiche sugli uomini bisessuali, ma ignora che queste credenze sono considerate stereotipiche. Ma, se gli stereotipi non vengono dalle conoscenze sui bisessuali, da dove vengono? Noi pensiamo che questi stereotipi siano il risultato di concezioni errate sulla sessualità ed  il genere in generale. Per esempio, visto che gli uomini e le donne sono considerati dei generi completamente separati ed "opposti", la gente immagina automaticamente la bisessualità come due attrazioni duali che operano in direzioni opposte. L'implicazione di quest'immagine è di una grande agitazione e costante conflitto. Questo spiega come gli stereotipi bisessuali possono essere tanto comuni quanto sconosciuti.

Questa situazione di fatto peggiora le cose per i bisessuali: la gente non tenta di sopprimere le proprie credenze e comportamenti ispirati dai pregiudizi se non sa che sono frutto di pregiudizi. Inoltre, non puoi combattere gli stereotipi a meno che le persone sappiano che sono stereotipi. Questo ci porta a concludere che l'educazione è la soluzione sia per l'invisibilità bisessuale che per le discriminazioni contro i bisessuali.

(fine)

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale