Venerdì 20 Giugno 2014 è stata pubblicata su L'Arena la lettera che qui potete vedere di un appartenente alle Sentinelle in Piedi.
Quello che ci ha colpito è la frase "vegliamo per la libertà di espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull'unione tra uomo e donna".
Ad argomenti simili ha già risposto molto bene il segretario nazionale dell'Arcigay Michele Breveglieri con questa nota sul suo profilo Facebook; mi permetto di aggiungere due osservazioni.
La prima è che la libertà di espressione non è affatto in gioco. Domenica 22 Giugno 2014, ad un incontro a Venezia l'avvocato Antonio Rotelli della Rete Lenford ha spiegato che la Legge Mancino, nella sua formulazione attuale, punisce tre condotte criminose - sia come reati specifici che come aggravanti:
L'incitamento è una cosa più delicata, ed infatti Yuri Guaiana di Certi Diritti, nel medesimo incontro, si è lamentato che nella Proposta di Legge Scalfarotto si sarebbero dovuti definire meglio i concetti di "incitamento", "omofobia", "transfobia" per meglio garantire le persone - in ogni caso, nessuno vuole imprigionare le persone per le loro opinioni, per quanto discutibili.
- la diffusione di idee basate sulla superiorità o l'odio di una razza od etnia;
- l'incitamento alla discriminazione per motivi di razza, religione, etnia, nazionalità;
- La discriminazione per i motivi precedenti.
Si è deciso di punire la prima condotta soprattutto pensando agli ebrei (anche se la logica e la storia mostrano che chiunque può essere vittima di genocidio), e nessuno si è mai sognato di estendere il divieto alla diffusione di idee basate sulla superiorità di un orientamento sessuale su un altro o di un'identità di genere su un altro.
Perciò, anche dopo la promulgazione della Proposta di Legge Scalfarotto, il prete potrà continuare a dire che l'omosessualità è un peccato; chi dice che l'omosessualità è una malattia dice una grande sciocchezza, ma non sarà penalmente perseguibile.
Si è già tentato, due volte, di dichiarare incostituzionale la Legge Mancino, ma ambo le volte la Corte ha risposto che la diffusione di queste idee va considerata un reato se possono concretamente mettere in pericolo delle persone - a questo punto non siamo più di fronte ad un'opinione, ma ad un reato di pericolo o tentativo di reato contro delle persone.
L'incitamento è una cosa più delicata, ed infatti Yuri Guaiana di Certi Diritti, nel medesimo incontro, si è lamentato che nella Proposta di Legge Scalfarotto si sarebbero dovuti definire meglio i concetti di "incitamento", "omofobia", "transfobia" per meglio garantire le persone - in ogni caso, nessuno vuole imprigionare le persone per le loro opinioni, per quanto discutibili.
La seconda osservazione è che non si capisce proprio che danno possano subire le famiglie eterosessuali dalle famiglie omosessuali. L'argomento del benessere dei bambini è stato smentito da molti studi che mostrano che la composizione della coppia genitoriale non ha alcuna importanza (ed in questo concordano le associazioni americane più rappresentative dei medici, degli psicologi, degli psichiatri, dei counselor, dei pediatri, degli insegnanti, dei presidi, dei sociologi, degli assistenti sociali, ecc.), e leggendo quello che scrivono le Sentinelle in Piedi, mi sono venute in mente le feroci polemiche suscitate dal teologo svizzero Hans Urs Von Balthasar (1905-1988), dacché egli disse e scrisse che sperava che tutte le persone si salvassero.
La posizione di Von Balthasar è perfettamente in linea con la fede cattolica (qui si spiega perché), ma molte persone l'hanno contestata, ed uno degli argomenti (già anticipati da Von Balthasar nel suo Breve discorso sull'inferno) di chi sostiene che qualcuno deve per forza meritare la dannazione eterna è che, se i beati non potessero confrontarsi con dei dannati, la loro felicità sarebbe meno completa.
L'argomento trasforma la beatitudine in un'arrogante meschinità: una persona davvero felice, nel peggiore dei casi non viene turbata dalla felicità altrui, nel migliore ne gode anch'essa. Ed un beato, che ha ben sviluppato la dote della compassione (od empatia, per usare un termine più moderno), dalla dannazione altrui viene semmai addolorato e turbato.
Purtroppo molte persone sono state educate a pensare che è più importante essere migliori che essere buoni, e che il privilegio val più del benessere. Per molti di loro è più importante perciò vietare ad alcune persone il farsi una famiglia che dare a tutte le famiglie ciò di cui hanno bisogno - e noi tutti sappiamo quanto sia manchevole il welfare in Italia.
Chi dice che riconoscere le famiglie omosessuali è un attacco alla famiglia eterosessuale ragiona come chi teme che, se tutti gli uomini si salvano (come sperava Von Balthasar - l'esserne certi si chiama apocatastasi, dottrina già a suo tempo dichiarata eretica), la beatitudine di chi va in paradiso perde pregio. Non è così, per fortuna.
Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale