[2] Nintendo Apologizes for Lack of Virtual Equality
[3] Japan Outlaws Possession of Child Pornography, but Comic Book Depictions Survive
Non sono un appassionato di videogiochi e di MMORPGs (Massively Multiplayer Online Role-Playing Games = Giochi di ruolo per una moltitudine di giocatori online), quindi spero di non sbagliare troppo.
[1] riferisce che la Square Enix, la ditta giapponese che gestisce la piattaforma di gioco Final Fantasy XIV - A Realm Reborn, ha deciso di consentire a due giocatori della terra di Eorzea di sposarsi, con "cerimonia di legame eterno", "indipendentemente dalla razza, dal credo e dal genere".
È un'innovazione notevole, perché nel 2012, quando era stata varata la nuova piattaforma, l'azienda aveva voluto consentire il matrimonio, ma aveva anche escluso che fosse egualitario, in quanto ritenevano che il tema fosse troppo controverso, e volevano prima sondare come i giocatori accoglievano un matrimonio eterosessuale.
Sono bastati due anni per convincere gli sviluppatori che il matrimonio egualitario era il logico corollario e non la disfatta del matrimonio eterosessuale.
Un problema simile lo deve affrontare la Nintendo, che il 10 Maggio 2014 ha dovuto scusarsi per aver creato un "simulatore di vita" chiamato "Tomodachi Life" senza prevedere la possibilità di relazioni omosessuali tra i giocatori.
In un primo tempo aveva reagito a muso duro alla campagna iniziata da Tye Marini, un gay di 23 anni che voleva giocare insieme con il suo fidanzato, e sposarlo dentro il gioco; poi si è resa conto dello sbaglio, e dopo le scuse dichiarato che non le era possibile modificare il gioco con una semplice "patch = pezza", ed ha dato appuntamento ai suoi clienti omosessuali e bisessuali per una futura versione del gioco.
Ci sono già altri videogiochi, nati in America, nazione in cui in 19 stati contro 31 il matrimonio egualitario è già legge, in cui sono consentite le relazioni omosessuali ed il matrimonio egualitario - ed anche i giapponesi dovranno adeguarsi.
Alcuni di questi giochi sono, secondo [2]: The Sims, Fable, The Elder Scrolls; il pubblico apprezza evidentemente questa caratteristica, e permette di considerare le proteste delle Sentinelle in Piedi contro il Progetto UNAR dell'Istituto Beck (ecco i manuali: elementari, medie, superiori), o contro i libri di favole come Piccolo uovo, come un disperato caso di provincialismo.
Tra parentesi, visto che non mancano gli idioti che vanno a raccontare che il movimento LGBTQAI abbia l'intenzione di legalizzare la pedofilia, preciso anche che sono molto contento che il Giappone abbia deciso di vietare la pornografia infantile (vedi [3]); il divieto non colpisce i disegni (fissi od animati), ma è un passo nella giusta direzione.
Anche questo vuol dire adeguarsi alle esigenze della civiltà.
Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale
Sono bastati due anni per convincere gli sviluppatori che il matrimonio egualitario era il logico corollario e non la disfatta del matrimonio eterosessuale.
Un problema simile lo deve affrontare la Nintendo, che il 10 Maggio 2014 ha dovuto scusarsi per aver creato un "simulatore di vita" chiamato "Tomodachi Life" senza prevedere la possibilità di relazioni omosessuali tra i giocatori.
In un primo tempo aveva reagito a muso duro alla campagna iniziata da Tye Marini, un gay di 23 anni che voleva giocare insieme con il suo fidanzato, e sposarlo dentro il gioco; poi si è resa conto dello sbaglio, e dopo le scuse dichiarato che non le era possibile modificare il gioco con una semplice "patch = pezza", ed ha dato appuntamento ai suoi clienti omosessuali e bisessuali per una futura versione del gioco.
Ci sono già altri videogiochi, nati in America, nazione in cui in 19 stati contro 31 il matrimonio egualitario è già legge, in cui sono consentite le relazioni omosessuali ed il matrimonio egualitario - ed anche i giapponesi dovranno adeguarsi.
Alcuni di questi giochi sono, secondo [2]: The Sims, Fable, The Elder Scrolls; il pubblico apprezza evidentemente questa caratteristica, e permette di considerare le proteste delle Sentinelle in Piedi contro il Progetto UNAR dell'Istituto Beck (ecco i manuali: elementari, medie, superiori), o contro i libri di favole come Piccolo uovo, come un disperato caso di provincialismo.
Tra parentesi, visto che non mancano gli idioti che vanno a raccontare che il movimento LGBTQAI abbia l'intenzione di legalizzare la pedofilia, preciso anche che sono molto contento che il Giappone abbia deciso di vietare la pornografia infantile (vedi [3]); il divieto non colpisce i disegni (fissi od animati), ma è un passo nella giusta direzione.
Anche questo vuol dire adeguarsi alle esigenze della civiltà.
Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale