Sondaggio sulla salute bisessuale

È con grande piacere che vi invitiamo a partecipare al primo sondaggio sulla consapevolezza della salute bisessuale in Italia.
SONDAGGIO SULLA BISESSUALITÀ CLICCA QUI PER COMPILARLO!
L’iniziativa, a cura del coordinamento nazionale MONDO BISEX, rientra nell’ambito delle attività di sensibilizzazione intraprese per il Bisexual Health Awareness Month 2017.
Il sondaggio è rivolto a tutt*, richiede soltanto 20 minuti ed è anonimo. 
Sarà accessibile per tutto il mese di marzo a questo indirizzo:

Ora passaparola con amici, parenti, compagni e colleghi: piú persone compileranno il questionario, e piú persone aiuterai a stare meglio!

Il sondaggio è stato realizzato da attivist* del coordinamento nazionale MONDO BISEX, ed in modo particolare da Vera Di Santo, Ilenia Pennini e Giulia Melis, con il supporto di diversi amic* volontari*.
Si ringrazia per il sostegno il collettivo BiT-Bisessuali in Toscana, il Gruppo Donna di Arcigay Milano, il progetto "Visibilitá bisessuale" di Milk Milano, l'Associazione Lieviti e il gruppo BProud.
Per domande o curiositá sul questionario, la raccolta dei dati e la pubblicazione dei risultati, ti invitiamo a contattarci a questo indirizzo: bit.bisessualintoscana@gmail.com o vera@rifacciamolamore.it
e a seguire la pagina Facebook "Giornata internazionale dell'orgoglio e della visibilitá bisessuale".
LO SAPEVI CHE...
* Di tutti i comuni gruppi di identità sessuale, le persone bisessuali sono quelle che hanno più di frequente problemi di salute mentale, tra cui la depressione, l’ansia, l’autolesionismo e la suicidalità [...] e lo si è legato ad esperienze di bifobia ed invisibilità bisessuale.

* Le persone bisessuali sperimentano più gravi problemi di salute della popolazione generale e sperimentano bifobia ed invisibilità bisessuale da parte dei fornitori di servizi sanitari, compresi quelli che sostengono le rivendicazioni lesbiche e gay(1). Questo, d’altronde, induce le persone bisessuali a far minor uso dei servizi sanitari, con implicazioni per la salute che i responsabili dovrebbero affrontare con urgenza in termini di accesso ai servizi.
* Le persone bisessuali fanno più uso di tabacco, alcool e stupefacenti della popolazione generale(2).
* Le persone bisessuali sono state spesso incolpate di aver trasmesso l’HIV ed altre MTS nelle comunità bisessuali e lesbiche.
* Le persone bisessuali apertamente non monogame subiscono molteplici emarginazioni, perché è ancora più probabile che vengano stigmatizzate per la loro presunta promiscuità o perché vengono visti come dei maniaci sessuali. Ad onta delle prove che i figli di parenti apertamente non monogami se la cavano altrettanto bene degli altri bambini (3), ci sono ancora degli stigmi che significano che tali famiglie devono scegliere se patire lo stresso di nascondere le loro relazioni, od esporsi al rischio del pregiudizio se sono visibili nella comunità locale (4).

(dal “Rapporto sulla bisessualitá" Ed. 2012
che puoi scaricare qui: https://lieviti.files.wordpress.com/2013/10/rapportobisessualitc3a0feb2012.doc)


Autismo e terapie riparative

Ci è stato segnalato questo evento:


organizzato da Veneto Autismo ONLUS, sul quale l'Associazione Lieviti non può che esprimere forti perplessità.

Riteniamo assolutamente inopportuno il coinvolgimento di un’associazione che si propone di assistere le famiglie con persone autistiche in un’iniziativa che colpisce oltre il 35% di costoro, in quanto patologizza la loro sessualità (che appunto in oltre il 35% dei casi non è etero, oppure non è cis, oppure non è vaniglia - tra i neurotipici questa percentuale non arriva al 10%), anziché includerla nel paradigma della neurodiversità.

L’incontro inoltre pone codesta associazione al servizio di un partito politico, cosa che non dovrebbe mai accadere soprattutto per il bene delle persone autistiche, che non possono essere trattate come un pacchetto di voti.

In paesi come gli Stati Uniti d’America le persone autistiche hanno imparato ad essere orgogliose della propria condizione, ed a prendere in mano il proprio destino, fondando associazioni di cui esse sono le protagoniste e non gli oggetti dell'attività sociale - agendo in prima persona e non delegando hanno ottenuto moltissimo.

Inoltre, non c’è alcuna prova che il modello di famiglia propugnato dagli organizzatori dell’iniziativa offra miglior supporto alle persone autistiche di altri; è stato semmai notato che le famiglie di diverso tipo ricevono minor supporto sociale delle altre anche a causa dei pregiudizi che le circondano ed iniziative come questa attizzano – tali iniziative nuocciono dunque alle persone autistiche non solo direttamente, ma ledendo anche la loro rete di supporto.

Ci stupisce inoltre che un’associazione che afferma di ispirarsi alle Linee Guida dell'Istituto Superiore di Sanità nel trattamento dell’autismo dia credito agli sforzi per mutare l’orientamento sessuale delle persone, screditati dalla comunità scientifica come inumani, nocivi, incapaci di raggiungere il loro obbiettivo - e che in Italia ed all'estero hanno fatto espellere dai rispettivi ordini diversi professionisti che vi si dedicavano comunque.

La tavola di salvezza di costoro è la definizione di “omosessualità egodistonica” (cioè “indesiderata”), tuttora presente nella Decima Edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie, per cui tali sforzi avrebbero la loro giustificazione nella volontà di chi richiede un siffatto trattamento.

Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (vedi qui) si è ormai resa conto che praticamente nessuno riceve questa diagnosi - nemmeno dai sostenitori delle “terapie riparative”, e dal 1995 nessuno pubblica un articolo degno di nota in proposito.

Tale categoria inoltre confonde le idee anche ai clinici, che possono incolpare una caratteristica del paziente (l'omosessualità) dei problemi che gli pone invece l’ambiente esterno (l'omofobia), e si presta a coprire gravi abusi nel campo dei diritti umani – pertanto l’“omosessualità egodistonica” verrà radiata dall’Undicesima Edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie, che verrà pubblicata nel 2018.

Ci spiace intervenire con questo comunicato, ma non vogliamo rischiare che la gente associ l'autismo alle “terapie riparative”, cosa che screditerebbe innanzitutto le persone autistiche, vittime di un paradigma che le ostracizza, ed a cui verrebbe attribuita una sessualità “anormale” da correggere con una terapia che non può che peggiorarne la vita.

L’autismo è una delle condizioni incluse nel paradigma della neurodiversità – condizioni che offrono all’umanità un modo diverso e prezioso di pensare, e che si sono conservate e tramandate per il beneficio che danno al genere umano.

Raffaele Yona Ladu
Vicepresidente di Lieviti
Soci* di Autistic Self-Advocacy Network
Dottor* in Psicologia Generale e Sperimentale


10 Giugno 2017 - Delegazione Bisessuale e Neurodiversa all'FVG Pride di Udine



L'Associazione Lieviti - Circolo tematico Arcigay dedicato alle persone bisessuali, pansessuali e queer, organizza per il 10 Giugno 2017 un viaggio ad Udine per partecipare con una propria delegazione all'FVG (Friuli Venezia Giulia) Pride 2017.


Non è la prima volta che Lieviti organizza una delegazione di persone bisessuali - lo abbiamo fatto a partire dal Venezia Pride del 2014, al Verona Pride del 2015, al Treviso Pride del 2016 (Web - Facebook), ed abbiamo avuto pure modo di partecipare al Tel Aviv Pride del 2015 ed al Sardegna Pride del 2016.


Neurodiversity Pride
Quest'anno vorremmo rappresentare anche la neurodiversità (vedi il libro Neurotribù, ed i link [1], [2], [3]), ovvero la legittmità e l'opportunità per il genere umano del pluralismo neurologico.
Sono soprattutto le persone con autismo ad alto funzionamento ad aver creato dei movimenti di self-advocacy (autopromozione dei propri diritti, superando il tradizionale concetto di disabilità e ponendo fine alle connesse irresponsabilità ed incapacità legali) negli Stati Uniti d'America (il più noto è rappresentato dall'Autistic Self-Advocacy Network).


Poiché oltre il 30% delle persone autistiche ha una sessualità non-etero, e/o non-cis, e/o non-vaniglia, ed oltre il 20% delle persone con non-conformità di genere manifesta tratti autistici, questo movimento non può che intersecarsi con quello LGBTQIAK+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans, Queer, Intersessuali, Asessuali, Kinky, ecc.).

In America se ne è già preso atto, testimone questo documento (leggi anche il PDF) promulgato il 22 Giugno 2016 da The Autistic Self-Advocacy Network, The National LGBTQ Task Force, and The National Center for Transgender Equality.


Per unirvi alla nostra delegazione scrivete a lieviti@outlook.com o telefonate a +39.345.7153230.


Quando sarà pubblicato il programma della parata del 10 Giugno 2017, ed avremo un'idea del numero dei partecipanti alla nostra delegazione, organizzeremo i mezzi per recarci ad Udine.

Per tenersi in contatto consigliamo di iscriversi a:

  1. Mailing list Google;
  2. Evento Facebook.
Raffaele Yona Ladu
Vicepresidente di Lieviti