[2] http://biqueer.blogspot.it/2014/05/la-bellezza-e-nellocchio-di-chi-guarda.html
[3] http://www.pewglobal.org/2013/06/04/the-global-divide-on-homosexuality/
Come ho già osservato in [2], riassumendo altri miei interventi sul tema, l'antisemitismo e l'omofobia si intrecciano; quindi è interessante confrontare i dati di [3] (un sondaggio in cui il 74% degli intervistati in Italia ha risposto che "la società dovrebbe accettare il comportamento omosessuale" - immagino che il restante 26% possa qualificarsi come "omofobo" senza se e senza ma) con quelli di [1] (un altro sondaggio da cui risulta che il 20% degli italiani può qualificarsi come antisemita).
Ci sono meno antisemiti che omofobi, anche perché l'antisemitismo è socialmente più disapprovato, c'è una legge specifica contro gli atti antisemiti che non vale per gli atti omofobi, e l'omofobia trova coperture in alto loco che l'antisemitismo non trova più dalla "Nostra Aetate" almeno.
Eppure gli antisemiti fanno comunque grave danno. Perché tutelare le minoranze etniche e religiose, ma non quelle sessuali? Perché questo sfavore?
Un'affinità tra i risultati dei due sondaggi è che in entrambi le donne appaiono meno propense a discriminare (le antisemite femmine in Italia sembrano il 12%, gli antisemiti maschi il 27% - in Italia l'omofobia non ha un altrettanto grande divario di genere, ma nei paesi di cui [3] riporta questo dato, le donne discriminano meno degli uomini).
Discrepanza tra i due sondaggi è che in Italia si riscontra una ripresa dell'antisemitismo tra i più giovani (nella fascia d'età 18-34 anni l'antisemitismo è del 14%; nella fascia 35-49 dell'11%; del 27% in chi ha 50 anni e più), mentre il sondaggio Pew mostra che i giovani sono meno omofobi degli anziani.
Si vede che è mancata l'istruzione. La Giornata della Memoria è servita, ma non abbastanza.
Una cosa preoccupante nel sondaggio globale è l'entità di persone che ignorano l'Olocausto oppure lo minimizzano o lo negano addirittura.
In Italia il fenomeno è circoscritto (il 98% delle persone intervistate in Italia ha sentito parlare dell'Olocausto; di loro, l'86% dice che gli storici hanno calcolato in modo sostanzialmente esatto il numero delle vittime, il 6% dice che il numero di vittime è stato gonfiato, l'8% non sapeva che dire), ma a livello globale le cifre sono assai più preoccupanti.
Infatti, risulta che a livello mondiale solo il 54% delle persone ha sentito parlare dell'Olocausto; il 35% nega di averne sentito parlare, il 20% dice che non lo sa.
Del 54% che ne ha sentito parlare, solo il 62% è convinto che il numero delle vittime sia stato accertato dagli storici in modo sostanzialmente esatto; il 28% è convinto che il numero sia stato gonfiato; il 4% nega che l'Olocausto sia mai avvenuto; il 7% non sa che dire.
Perché è importante questo? La spiegazione me l'ha data paradossalmente una signora ebrea a cui avevo detto che avevo lasciato un'associazione di cui lei faceva parte, in quanto troppo islamofoba.
Lei ha risposto che, anche se fosse vero, non ci sarebbe nulla di male; ed ha aggiunto che solo gli ebrei ed i rom sono stati sottoposti a genocidio da parte dei nazisti. Ne deduco che per lei un odio è illegittimo solo se porta ad un genocidio - se non ci sono prove che un odio sia tanto micidiale, nel suo sistema di valori lo si può tranquillamente provare.
È un ragionamento molto stupido (gli stessi ebrei non dovrebbero dimenticare che è successo nella Prima Crociata: nata per liberare il Santo Sepolcro dai mussulmani, tralignò in quello che oggi si chiamerebbe un pogrom contro gli ebrei delle comunità della Renania, rei agli occhi degli improvvisati crociati di essere altrettanto infedeli dei mussulmani), ma chi cerca di dare dell'Italia un'immagine di LGBTQAI-friendliness che non ha riscontro nei fatti lo sta portando avanti.
Una cosa preoccupante nel sondaggio globale è l'entità di persone che ignorano l'Olocausto oppure lo minimizzano o lo negano addirittura.
In Italia il fenomeno è circoscritto (il 98% delle persone intervistate in Italia ha sentito parlare dell'Olocausto; di loro, l'86% dice che gli storici hanno calcolato in modo sostanzialmente esatto il numero delle vittime, il 6% dice che il numero di vittime è stato gonfiato, l'8% non sapeva che dire), ma a livello globale le cifre sono assai più preoccupanti.
Infatti, risulta che a livello mondiale solo il 54% delle persone ha sentito parlare dell'Olocausto; il 35% nega di averne sentito parlare, il 20% dice che non lo sa.
Del 54% che ne ha sentito parlare, solo il 62% è convinto che il numero delle vittime sia stato accertato dagli storici in modo sostanzialmente esatto; il 28% è convinto che il numero sia stato gonfiato; il 4% nega che l'Olocausto sia mai avvenuto; il 7% non sa che dire.
Perché è importante questo? La spiegazione me l'ha data paradossalmente una signora ebrea a cui avevo detto che avevo lasciato un'associazione di cui lei faceva parte, in quanto troppo islamofoba.
Lei ha risposto che, anche se fosse vero, non ci sarebbe nulla di male; ed ha aggiunto che solo gli ebrei ed i rom sono stati sottoposti a genocidio da parte dei nazisti. Ne deduco che per lei un odio è illegittimo solo se porta ad un genocidio - se non ci sono prove che un odio sia tanto micidiale, nel suo sistema di valori lo si può tranquillamente provare.
È un ragionamento molto stupido (gli stessi ebrei non dovrebbero dimenticare che è successo nella Prima Crociata: nata per liberare il Santo Sepolcro dai mussulmani, tralignò in quello che oggi si chiamerebbe un pogrom contro gli ebrei delle comunità della Renania, rei agli occhi degli improvvisati crociati di essere altrettanto infedeli dei mussulmani), ma chi cerca di dare dell'Italia un'immagine di LGBTQAI-friendliness che non ha riscontro nei fatti lo sta portando avanti.
E come i negazionisti dell'Olocausto cercano di screditare i superstiti e le organizzazioni di ogni tipo che documentano quello che è successo, così chi vuol dare a bere che l'Italia è il paradiso delle persone LGBTQAI cerca di dribblare (per screditarle apertamente non ne ha la forza) le testimonianze delle vittime di omofobia, e di sminuire le ricerche delle associazioni LGBTQAI, e delle organizzazioni mainstream italiane, europee, mondiali che documentano il fenomeno, accusandole di propugnare l'inesistente "ideologia del gender" (sostituto moderno dei "Protocolli dei Savi Anziani di Sion") o di essere al soldo della fantomatica "lobby gay" (sostituto moderno del "complotto mondiale ebraico").
Ovviamente, penso che odiare le persone sia comunque illegittimo - ed infatti l'Anti-Defamation League, che ha commissionato il sondaggio sull'antisemitismo qui commentato, ed è nata per iniziativa ebraica, ha per motto Imagine a World Without Hate ® = Immagina un mondo senza odio ®, e protesta anche quando dei non ebrei in generale e dei mussulmani in particolare (per non parlare delle minoranze razziali e sessuali) sono vittime di discriminazione e di crimini d'odio, perché sa che non si può osservare un doppio standard in queste cose.
E questo anche se il sondaggio mostra che al momento l'antisemitismo è particolarmente diffuso tra i mussulmani: ci sono cose che si fanno anche se vengono ricambiate con l'ingratitudine, e non si deve perdere la fiducia che le persone possano cambiare opinione quando si rendono conto di come sono state ingannate.
Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale
P. S.: C'è una preistorica barzelletta, riportata da Moni Ovadia, che racconta di due ebrei che leggono il giornale nella Berlino degli anni '30: uno piange a calde lacrime, uno si sbellica dalle risate.
Il primo legge il giornale della comunità ebraica locale, il secondo il Voelkischer Beobachter, l'organo (non circonciso!) del Partito Nazista.
Il primo chiede al secondo: "Ma ... non ti vergogni a leggere quella porcheria?"
"Come fai a leggere tu quella roba," ribatte l'altro, "visto che fa male alla salute ed al buonumore. Il tuo giornale dice che gli ebrei sono discriminati, impoveriti, perseguitati, scacciati, ammazzati; il mio dice che sono i padroni del mondo!"
I nazisti non avevano il senso del ridicolo. Nemmeno chi nega l'omofobia.
P. S.: C'è una preistorica barzelletta, riportata da Moni Ovadia, che racconta di due ebrei che leggono il giornale nella Berlino degli anni '30: uno piange a calde lacrime, uno si sbellica dalle risate.
Il primo legge il giornale della comunità ebraica locale, il secondo il Voelkischer Beobachter, l'organo (non circonciso!) del Partito Nazista.
Il primo chiede al secondo: "Ma ... non ti vergogni a leggere quella porcheria?"
"Come fai a leggere tu quella roba," ribatte l'altro, "visto che fa male alla salute ed al buonumore. Il tuo giornale dice che gli ebrei sono discriminati, impoveriti, perseguitati, scacciati, ammazzati; il mio dice che sono i padroni del mondo!"
I nazisti non avevano il senso del ridicolo. Nemmeno chi nega l'omofobia.