Campo di battaglia tra eteronormativi (per non dire omofobi) e minoranze sessuali è la questione dell'eziologia dell'orientamento sessuale, complicata dal fatto che alcuni attivisti e studiosi ritengono politicamente più utile dimostrare che l'omosessualità sia innata, o meglio ancora geneticamente determinata.
La mia opinione è che scommettere su un'eziologia dell'omosessualità sia molto pericoloso, tant'è vero che gli omofobi più attenti sono pronti a cogliere in castagna chi cade in questa trappola, ed ad usarlo per screditare il movimento.
Ed infatti i testi più seri sull'argomento si limitano ad esporre gli studi svolti, mostrando come non si ottenga un risultato univoco, e come qualunque risultato sia comunque un'arma a doppio taglio, sia a vantaggio che a danno delle persone LGB.
Ed infatti i testi più seri sull'argomento si limitano ad esporre gli studi svolti, mostrando come non si ottenga un risultato univoco, e come qualunque risultato sia comunque un'arma a doppio taglio, sia a vantaggio che a danno delle persone LGB.
Secondo me, si dovrebbe partire invece da quest'altro punto di vista: se essere bisessuali od omosessuali è altrettanto sano che essere eterosessuali, sapere che cosa fa sì che il 90-95% delle persone sia eteroessuale, ed il resto omosessuale o bisessuale non cambia la vita di nessuno, e semplicemente appaga una giusta curiosità scientifica.
Questo rilancia la palla nel campo di chi non vuole ammettere che tutti gli orientamenti sessuali sono equivalenti dal punto di vista della salute mentale - ed impone a lui/lei l'onere della prova.
Qualcuno può temere che questo discorso legittimi le terapie riparative: se l'orientamento sessuale non è innato, potrebbe essere mutevole, e se è mutevole, può essere modificato per intervento esterno.
Intanto, l'esperienza di 28 secoli di omofobia (il primo esempio di omofobia che io conosca si trova in Videvdad/Vendidad, Fargard 8 - una parte dello Zend Avesta compilata, sembra, nell'8° Secolo Avanti Cristo) mostra che cambiare l'orientamento sessuale di qualcuno è un'impresa disperata - nemmeno porre l'alternativa tra la morte e l'eterosessualità esclusiva serve a qualcosa.
Inoltre, l'identità sessuale e di genere meritano la stessa tutela dell'identità religiosa od etnica: il fatto che si possa cambiare religione od etnia non legittima nessuno ad imporre questo. Chiedere l'estensione della Legge Mancino ai crimini motivati dall'identità sessuale o di genere della vittima significa affermare questo.
Non ci sono scorciatoie: questa deve essere la nostra strategia.
Raffaele Ladu