Condannato l'avvocato Taormina

[1] La prima condanna in Italia per discriminazione fondata sull’orientamento sessuale: un caso esemplare

Consigliamo di leggere l'articolo linkato per capire la portata della sentenza. Quello che ci pare opportuno sottolineare qui è che ai sensi delle direttive europee richiamate dal giudice le dichiarazioni pubbliche radiodiffuse e registrate in podcast del condannato Avvocato Carlo Taormina sono state ritenute prove adeguate della discriminazione portata avanti nel suo studio legale - non solo perché esprimono la politica decisa dal capo di un'azienda, ma anche perché il semplice pronunciare queste parole finisce con il dissuadere eventuali candidati LGBTQAI dal presentare il loro curriculum, ed è di per sé discriminatorio.

Nel caso di Taormina c'è stata una parziale inversione dell'onere della prova - non era l'accusatore a dover dimostrare che almeno una persona era stata effettivamente discriminata, ma era Taormina che, per rimediare al danno, avrebbe dovuto dimostrare che le sue erano parole al vento e che il suo studio in realtà aveva ed ha una politica del personale inclusiva. Ma quello che ha detto, ed il come lo ha detto, glielo ha reso impossibile.

Quindi, si consiglia ai datori di lavoro non solo di non discriminare volontariamente, ma anche di fare del benchmarking (statistiche periodiche) per controllare se non si sono instaurate discriminazioni di fatto che nessuno ha voluto, ma che non sono meno efficaci nei confronti di alcuni gruppi sociali.

Le discriminazioni sciupano il potenziale umano dei dipendenti, e possono portare a liti e notorietà non desiderate. Nel Regno Unito Stonewall pubblica guide per gli imprenditori e si offre per questo genere di consulenze antidiscriminazione - non so se in Italia ci sono consulenti di questo tipo.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale