La legge italiana permette di chiedere asilo qualora si tema di essere perseguitati per motivi legati all’orientamento sessuale od all’identità di genere.
Di solito ne approfittano gli omosessuali ed i trans*, e sono contento per loro; i bisessuali hanno dei problemi in più, che spiega bene Miguel Obradors in un’intervista pubblicata in questo documento:
L’intervista è in inglese, e ve ne traduco il brano che ci interessa, che si trova a pagina 36 (chi conosce lo spagnolo può leggerlo in questa lingua qui: http://issuu.com/bi2.0/docs/001_esp , sempre a pagina 36):
Trattare le persone bisessuali come se fossero omosessuali non giova. Per citare un esempio, c’era il caso di una donna bisessuale che chiese asilo ad un paese dell’Unione Europea perché bisessuale e perseguitata. A costei fu negato l’asilo perché era sposata con un uomo. E nel contempo il marito di lei la assoggettava a stupri correttivi per curarne il “lesbismo”. Molte persone bisessuali che vogliono ottenere l’asilo politico devono mentire e dire che sono gay/lesbiche per essere prese sul serio. Nella maggior parte dei casi le violazioni dell’integrità dei bisessuali non emergono nemmeno, o non vengono registrate nei moduli usati dalle istituzioni burocratiche perché le variabili con cui lavorano codeste istituzioni sono monosessuali, e pertanto le statistiche prodotte sono fortemente distorte.
(fine)
Direi che c’è molto lavoro da fare in questo senso.
Ciao, RL