[2] Jury in groundbreaking SPLC suit finds gay ‘conversion’ program is unconscionable and fraudulent
Ottima notizia per noi, pessima per i cialtroni di ogni parte dell'universo: il Southern Poverty Law Center, un'organizzazione nata nel 1971 per combattere il razzismo consentendo alle sue vittime di portare in tribunale i loro persecutori e spennarli (lo spirito della legge angloamericana è questo: quando si infligge danno al prossimo, per dolo o colpa grave, si paga tre volte il danno accertato - la prima volta per risarcire, la seconda per punire, la terza per intimorire) ha vinto una causa contro JONAH, un'organizzazione ebraica che imitava servilmente analoghe organizzazioni cristiane proponendo terapie riparative dell'omosessualità.
La giuria (di 12 uomini della strada) ha stabilito che l'organizzazione, descrivendo l'omosessualità come una malattia, e proponendo di guarirla, si è resa colpevole di frode in commercio, e deve ora pagare le spese di giudizio (cosa rara in America) e risarcire 72.400,00 dollari USA (al cambio di oggi, 64.619,11 Euro) agli otto attori - sei clienti e due dei loro genitori.
Infatti, quello che si contesta non è soltanto l'aver fatto pagare 100 dollari a seduta per trattamenti inutili, umilianti, e pure iatrogeni (ovvero che facevano male anziché bene), ma anche l'aver seminato zizzania nelle famiglie, dando ad intendere ai pazienti che, se erano omosessuali, la colpa era dei loro genitori, e che dovevano staccarsi da loro, anche in modo aggressivo - la relazione di un paziente con sua madre è stata devastata ed interrotta per mesi.
Se la giuria ha deciso che la frode c'è stata, e come risarcirla, tocca ad un giudice ora stabilire se JONAH va chiusa in quanto associazione a delinquere.
Il Southern Poverty Law Center dice che la sentenza apre una nuova strada, e sarebbe interessante usare la medesima strategia pure in Italia - non dimenticando quello che è scritto in [3], ovvero che il Rabbinic Council of America (RCA), il 29 Novembre 2012, ha sconfessato JONAH.
Alcune associazioni di gay ebrei ortodossi se ne attribuiscono il merito, ma io andreottianamente sospetto che un avvocato (e molti rabbini sono anche avvocati) avesse avvertito l' RCA che, se JONAH avesse perso la causa (cosa fin troppo prevedibile), molti colleghi avrebbero potuto chiedersi: "Chi è stato a convincere molti ebrei omosessuali a gettarsi nelle fauci del lupo?"
Sarebbe stato facile reclutare altre vittime di JONAH e fare causa alle comunità ebraiche ortodosse ed all'RCA - l'unico modo per impedirlo era dissociarsi immediatamente e radicalmente da JONAH, per non essere accusati di essere stati complici delle sue malefatte.
Mi auguro che tra i miei lettori italiani ci sia chi d'ora in poi chi ci penserà due volte ad associare il proprio nome a quello dei terapeuti riparatori, ed altri cialtroni del genere.
Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale