[0] è uno dei tanti siti che riportano la notizia che il MOIGE, un movimento di genitori di estrazione cattolica, si è adontato per la partecipazione di Allegra Cole, una donna americana che si è procurata un seno enorme con una serie di operazioni chirurgiche, al programma TV “Domenica Live” condotto da Barbara D’Urso, in quanto l’apparizione di quella donna avrebbe potuto turbare i bambini.
Questo si chiama “body shaming”, ovvero cercare di far vergognare una persona del proprio corpo, oppure “body policing”, ovvero voler indurre una persona a far rispettare al proprio corpo gli standard imposti da terzi.
Per non parlare del fatto che l'allusione ai bambini fa pensare che il MOIGE sia convinto che esistano corpi umani la cui unica funzione sia sessuale, e che perciò non debbono essere mostrati a loro - questo genere di "sessualizzazione coatta" di un corpo umano è alla radice della "cultura dello stupro".
La misura di seno che ha adottato la signora Cole non è cosa qualitativamente diversa dalla lunghezza di una gonna o dalla profondità di una scollatura muliebre - nessuno si deve permettere di mancare di rispetto a chi le porta.
Sono cose inaccettabili, che fanno purtroppo parte dell’etero-cis-normatività. Procurarsi un seno gigante fa male al massimo a chi lo ha voluto, e mi chiedo che avrebbero fatto le persone che la pensano come il MOIGE se avessero incontrato quella donna per strada.
Può sembrare frivolo parlare di queste cose nel blog di Lieviti, ma mostra che le organizzazioni omofobiche, bifobiche e transfobiche hanno nel mirino anche le persone etero cis che non rispettano gli standard non solo di comportamento, ma anche di aspetto, che queste organizzazioni hanno in mente.
Chi non vuole questo si unisca a noi.
Raffaele Yona Ladu
Vicepresidente di Lieviti
Vicepresidente di Lieviti