Asexuality for Dummies

ASEXUALITY FOR DUMMIES
DOMENICA 15 GENNAIO 2017

GIORNATA D’INCONTRO, DIBATTITO E SOCIALIZZAZIONE
PER CONOSCERE Il MONDO DELL’ASESSUALITA’ 

Quella A in più, una realtà / comunità sconosciuta a molti anche all’interno dell’ arcipelago LGBTQI. Oggi le persone Asessuali vogliono uscire allo scoperto e condividere battaglie con il resto della comunità. 
Impariamo a conoscerle.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

ORE 12.00: Accoglienza con caffè e pasticcini
ORE 13.00: Pranzo
ORE 15.00: Incontro con Alice e Laura, attiviste del gruppo Asessualità del C.I.G. Arcigay Milano. A seguire dibatitto.

Info e prenotazioni: 345 7153230 - lieviti@outlook.com

DOVE: MILK VERONA LGBTQI COMMUNITY CENTERVia Antonio Nichesola, 9
Verona (San Michele Extra)

Queer Lucia - Sabato 10 Dicembre al Milk... non mancate!

Segnaliamo e vi invitiamo ad un importante evento

In attesa del Natale, a ridosso di Santa Lucia, vi invitiamo alla vostra prima abbuffata delle feste: QUEER LUCIA La cena di Santa Lucia al Milk!

SABATO 10 DICEMBRE 
alle ore 20:30
AL MILK LGBTQI CENTER

Via Antonio Nichesola, 9 VERONA (San Michele Extra ) 
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: sms: 380 6592086 o mail: info@milkverona.it 

 A sostegno delle attività e delle iniziative del Milk Lgbtqi Center, vi chiederemo un'offerta di 12,00 €.

“Sei malata” e giù calci e pugni alla figlia bisessuale: genitori denunciati a Rimini

Minacciata di morte, presi a calci e pugni e insultata dalla madre e dal padre.
È successo ad una ragazza 20enne di Rimini secondo quanto lei stessa ha raccontato ai medici del 118 che più volte l’hanno presa in cura ed hanno segnalato il caso alla Procura quando, all’ennesimo ricorso alle cure ospedaliere, lo scorso luglio, è stata lei stessa a raccontare ai medici l’origine delle sue ferite. Ma perché tanta violenza? Stando al racconto della ragazza, per via della sua dichiarata bisessualità.
“Non sei normale” e “sei malata” sarebbero solo alcuni degli insulti che la madre 43enne e il padre 49enne avrebbero rivolto alla giovane figlia. Insulti spesso accompagnati da violenza fisica fatta, appunto, di calci e pugni. Infine, quando l’hanno sorpresa a parlare con una ragazza con un atteggiamento di intimità, i due genitori l’avrebbero anche minacciata di morte.
Stando a quanto riporta Il Resto del Carlino, i medici hanno riscontrato la frattura delle costole e del setto nasale.
Ora la coppia è stata denunciata per maltrattamenti e lesioni sulla base dei racconti della ragazza. La Procura, che sta indagando sulla vicenda, sta anche valutando l’attendibilità dei racconti della ventenne.
“La violenza è intollerabile sempre ma se ad agirla è chi dovrebbe amarti e rispettarti, allora diventa insostenibile......

Unione civile fra due donne a Verona

Non immaginate che soddisfazione vedere questi risultati è commovente  pensare a quante manifestazioni e lotte e poi vedere questo mi riempie il cuore.
Buona vita insieme cara Erica  e Sara . Vi auguro un lungo e felice matrimonio

Non solo gay: «ci siamo anche noi bisex»

Incontri di Meditazione



Mostra mappa presso: Centro MILK LGBT Community Center
via Antonio Nichesola 9 San Michele Extra, 37132 Verona

Ecco un invito anche per te a prendere parte ad una serata di meditazione . 
Siete tutti invitati Giovedì 27 ottobre e Giovedì 10 novembre e così di seguito ogni altro giovedì agli incontri di meditazione presso il Milk ore 21.
Vi aspetto numerosi! ... insieme ci si diverte di più!

E' un evento gratuito portato avanti dal counselor
Simone Sandrini
per info tel. 3457153230

Incontri di Biodanza


Mostra mappa presso: Centro MILK LGBT Community Center

via Antonio Nichesola 9 San Michele Extra, 37132 Verona.
Ecco un invito anche per te a prendere parte ad una serata di Biodanza . 
Giovedì 20 ottobre e Giovedì 3 novembre così di seguito ogni altro giovedì ci incontreremo al Milk per danzare ore 21.
Ricorda e vieni anche tu! insieme ci divertiremo di più
E' un evento gratuito portato avanti dal counselor
Simone Sandrini
per info tel. 3457153230

Bergoglio secondo un alieno



Abbiamo deciso di reagire alle ultime esternazioni di Francesco 1°, nato Jorge Mario Bergoglio, sulla cosiddetta "teoria del gender" ricorrendo all'arma dell'ironia, ed approfittando del fatto che il/la nostr* vicepresidente, avendo la Sindrome di Asperger, si sente talvolta un* alien* in mezzo agli umani.

Sabato 08 ottobre'16 : Esperienze di un'attivista francese bisessuale e poliamorosa

Sabato 08 ottobre'16 siete tutti invitati @ +Centro Milk Verona GLBT Verona

per un incontro che parla della "Bisessualità oltre i confini italiani"
ore 19.30 - Aperitivo e Buffet preparato dal nostro cuoco Antonello ( si chiede un contributo per le spese minimo 5 euro).
ore 20.30 - Intervista all'attivista francese bisessuale e poliamorosa Valérie Baud



Per INFO tel. 345 7153230
oppure scrivi a lieviti@outlook.com

Sulla situazione in Messico





Sappiamo che la Chiesa cattolica in Messico viene ferocemente perseguitata dal 1917 (non sono mancati i martiri), e questo probabilmente contribuisce a spiegare la dura presa di posizione dei vescovi descritta in [1].

Purtroppo la nostra empatia si ferma davanti alla difesa delle terapie riparative. Il loro presupposto, esplicito nelle parole dei vescovi, è che l’omosessualità sia una malattia (anche se non ne integra la definizione), e vanno vietate per lo stesso motivo per cui ai medici viene vietato di prescrivere medicine non in farmacopea, ed agli ingegneri viene imposto di costruire edifici antisismici – non dovrebbe essercene bisogno, ma le norme deontologiche e le regole dell’arte non si dimostrano abbastanza cogenti nell’impedire ai liberi professionisti di accontentare i loro clienti anche quando vogliono il loro proprio male.

Oltretutto, i vescovi messicani con questa presa di posizione cercano di fare il lavoro degli altri (psicologi, psicoterapeuti e psichiatri), basandosi su fonti (Scrittura e Magistero) che non hanno alcuna autorevolezza in materia – per il motivo già spiegato da Galileo: la Bibbia spiega come si va in Cielo, non come va il cielo.

Qui il problema trascende al rapporto tra teologia e scienza, con gravi rischi. Immaginate che la chiesa cattolica voglia rubare il mestiere anche agli ingegneri e sostenga che sull'Appennino si possa costruire con la medesima noncuranza antisismica che ci si può permettere in Sardegna, che chi non le dà retta è lo scomunicato sostenitore di una dittatura tecnocratica, e vengano indette colossali manifestazioni contro gli ingegneri ed i geologi. Vi rendete conto di che accadrebbe?

Detto questo, rispondere come in [2], cioè svelando l’omosessualità di alcune persone (il loro essere prelati è in questo caso secondario) è una cosa inaccettabile. Se ci sono casi di abuso sessuale, si incoraggino le vittime a denunziarli; ma giuridicamente, se non c’è reato (e se non è pertinente al reato – le preferenze sessuali verso i bambini sono spesso indipendenti dall’orientamento sessuale verso gli adulti) ognuno ha il diritto alla privacy – ed anche all’incoerenza tra le posizioni pubbliche ed il comportamento privato, per quanto moralmente e psicologicamente criticabile.

A peggiorare la situazione ci si è messo il papa, che, come dice [3], ha appoggiato i vescovi messicani senza distinguo alcuno. Qui devo purtroppo rammaricarmi di un errore che hanno fatto i confratelli gesuiti del papa cinquant'anni fa circa.

Secondo [4], Jorge Mario Bergoglio conseguì nel 1960 una licenza in filosofia, ma tra il 1964 ed il 1967 fu chiamato ad insegnare letteratura e psicologia in due scuole superiori gesuite di Buenos Aires.

I corsi universitari di filosofia e psicologia sono molto diversi - non è che un laureato in filosofia sia perciò stesso ben preparato in psicologia; il sospetto che viene è che i responsabili di quelle scuole superiori si fossero resi conto che Bergoglio non era abbastanza bravo per insegnare la materia in cui si era licenziato, di fondamentale importanza in una scuola cattolica (e cristiana in genere), ma lo ritennero adeguato invece per una materia di minore importanza come la psicologia.

Purtroppo, le presuntuose invasioni di campo di cui si rende protagonista con le sue encicliche, e l'aver appoggiato senza distinguo i vescovi messicani, fanno pensare che da quella docenza lui non abbia imparato nemmeno a riconoscere i limiti della propria preparazione in materia.

Raffaele Yona Ladu
Orgogliosamente ebreo ed Aspie
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale


25 settembre BI-FESTA

In occasione della giornata sulla visibilità bisessuale
l'associazione Lieviti organizza una giornata per festeggiare l' orgoglio  bisessuale @ il Milk Center .

ore 12 Inizio con caffè, tè, e biscotti in un momento di accoglienza e di conoscenza reciproca. (per l'occasione ci sarà una sorpresa BI molto divertente :-)
ore 13 Pranzo con salse pasta riso preparate dal nostro cuoco.
Inoltre in occasione della tragedia del terremoto raccogliamo offrendo una pasta all'Amatriciana un'offerta da devolvere ai terremotati.
Per INFO tel. 345 7153230
oppure scrivi a lieviti@outlook.com

Fuori binario: La bisessualità
zona d'ombra nella società e nella psicologia

ore 15.00 incontro con la Dott.ssa Sonia Bertinat - Psicologa Psicoterapeuta .
Seguirà una discussione e dibattito nel pomeriggio. 

La bisessualità, benchè riconosciuta dalla comunità scentifica, al pari degli altri orientamenti sessuali, come variante naturale del comportamento umano,  riceve meno riconoscimento, di fatto nella società e nel lavoro dei professionisti.
Nell'incontro, partendo da alcuni spunti teorici, proveremo a metterci in gioco per trovare domande e dubbi legati al vivere quotidiano a cui provare a dare risposte con lo scambio reciproco.  

L'incompetenza di Ferdinando Di Noto










Notevoli reazioni ha suscitato l'articolo [1], di cui riportiamo qui il brano a cui ci è parso opportuno rispondere:
L’ideologia gender intende relativizzare ogni aspetto del sesso di nascita del bambino, questo è un pericolo ulteriore? 
Quello del gender è problema molto serio e delicato, rientra nel colonialismo relativista come ha più volte sottolineato papa Francesco. Noi sappiamo benissimo che ci sono frange internazionali che fanno forti pressioni affinché il bambino diventi un uomo indistinto dal punto di vista sessuale. Questo fa il gioco dei pedofili perché loro guardano ai bambini al di là del sesso di appartenenza. I pedofili sono attratti dai bambini prepuberi. Per intenderci dirò una cosa brutale ma che rende l’idea: un pedofilo non andrebbe mai con una bambina che ha già le mestruazioni. Infatti in molti casi è più giusto parlare di “infantofilia”. Per il pedofilo ha poca importanza il sesso del bambino, che sia maschio o femmina. Per loro è importante che il bambino non abbia caratteristiche sessuali mature. Allora il gender si collega a questi moti relativisti culturali, ecco possiamo dire che il gender crea un terreno fertile a queste tendenze. Insomma in natura nasciamo maschi o femmine e negare questo crea già qualcosa di sbagliato.  
Allora, l'articolo [2], che rappresenta molti altri dello stesso tenore, avverte che, contrariamente a quello che dice Ferdinando Di Noto, esistono abusatori sessuali di bambini (spiegherò poi perché preferisco quest'espressione al termine "pedofili") che concupiscono solo bambini di sesso/genere maschile, altri che concupiscono solo bambini di sesso/genere femminile, ed altri che si pongono più o meno nel mezzo - ovvero concupiscono bimbi di ambo i sessi/generi, manifestando talvolta una preferenza sessuale o di genere, talvolta no.

Ferdinando Di Noto dice quindi una cosa che l'osservazione clinica e criminologica hanno già smentito, senza portare alcun elemento nuovo per riaprire il dibattito. Il richiamo all'"ideologia del gender" non ha maggior valore del chiamare la pedofilia un "olocausto silenzioso", come mostra il titolo del libro [3].

Per quanto sia grave l'abuso sessuale dei minori, esso non si configura infatti come un genocidio (pregasi ripassarne la definizione in [4]), e tantomeno mostra le peculiarità che distinguono l'Olocausto, ovvero lo sterminio degli ebrei perpetrato dai nazisti tra il 1941 ed il 1945, dagli altri.

Devo considerare questo paragone solo come ulteriore dimostrazione che per Di Noto il sensazionalismo prevale sul rigore scientifico e metodologico, e sull'esigenza di non coinvolgere minoranze che hanno già pagato tanto, anche a causa dell'insegnamento del disprezzo perpetrato per secoli dalla chiesa di cui è ministro.

Ho detto che bisogna distinguere gli "abusatori sessuali di bambini" dai "pedofili" - questo perché la pedofilia non è, a rigore, un comportamento, ma una diagnosi psichiatrica: il pedofilo è una persona che "prova un interesse sessuale" (non "ha un orientamento sessuale" - vi spiegherò poi la differenza) per le persone il cui corpo non è ancora maturato sessualmente, mentre gli abusatori sessuali di bambini sono persone che hanno rapporti sessuali con persone che non hanno ancora raggiunto l'età del consenso (in Italia, nella maggior parte dei casi, è di 14 anni).

Va precisato che non tutti gli abusatori sessuali di bambini sono pedofili in senso clinico e non tutti i pedofili abusano di bambini; per entrambe le categorie di persone vale comunque la puntualizzazione precedente: c'è chi vuole bambini di un solo sesso/genere, chi preferisce bambini di un sesso/genere rispetto all'altro, chi non ha preferenze.

E rendo omaggio alla malvagità dei nostri detrattori precisando che come associazione non abbiamo alcuna simpatia nè umana nè politica verso gli abusatori di bambini - sono l'unico socio ebreo, ma tutti i nostri soci condividono in questo caso il Midrash che attribuisce queste parole a rav Eli'ezer: "Chi diventa pietoso con il crudele diverrà infine crudele con il pietoso" [5], ed incoraggiamo ovviamente le loro vittime a denunziarli.

Per quanto riguarda i pedofili, va distinto se siamo di fronte ad una "parafilia" (desiderio controllabile) o ad un "disturbo parafiliaco" (desiderio incontrollabile che porta a violare le regole sociali): nel primo caso, la sofferenza resta in capo al pedofilo, e va lasciato a lui il decidere se cercare un trattamento (con poche possibilità di successo, purtroppo); nel secondo caso ci troviamo di fronte ad un abusatore di bambini.

La differenza tra "interesse sessuale" ed "orientamento sessuale" è molto semplice - cito la definizione di quest'ultimo che ho dato in [6] traducendo la pubblicazione [7]:
L'orientamento sessuale si riferisce ad una struttura durevole di attrazioni emotive, romantiche e/o sessuali verso gli uomini, le donne, od entrambi i sessi. L'orientamento sessuale si riferisce inoltre al senso di identità di una persona basato su queste attrazioni, sui comportamenti relativi, e sull'appartenenza ad una comunità di altre persone che condividono queste attrazioni. 
(...) 
L'orientamento sessuale si distingue dalle altre componenti del sesso e del genere, tra cui il sesso biologico (le caratteristiche anatomiche, fisiologiche e genetiche associate con l'essere maschio o femmina), l'identità di genere (il senso psicologico di essere maschio o femmina) ed il ruolo sociale di genere (le norme culturali che definiscono il comportamento femminile e maschile).  
Di solito si discute dell'orientamento sessuale come se fosse solo una caratteristica dell'individuo, come il sesso biologico, l'identità di genere, o l'età. Questa prospettiva è incompleta perché l'orientamento sessuale si definisce in termini di relazione con gli altri. Le persone esprimono il loro orientamento sessuale attraverso il comportamento con gli altri, anche con azioni tanto semplici come tenersi per mano o baciarsi. Perciò l'orientamento sessuale è strettamente legato alle relazioni personali intime che rispondono a necessità profondamente sentite di amore, attaccamento ed intimità. Oltre ai comportamenti sessuali, questi legami comprendono le affettuosità espresse in modo fisico, ma non sessuale, scopi e valori condivisi, mutuo sostegno, ed impegno continuativo. Perciò l'orientamento sessuale non è semplicemente una caratteristica personale intraindividuale. Semmai, l'orientamento sessuale di una persona definisce il gruppo di persone in cui uno ha la probabilità di trovare le relazioni romantiche soddisfacenti ed appaganti che sono una componente essenziale dell'identità personale per molte persone. [Tutti i corsivi sono stati aggiunti dal traduttore]
Il bambino e l'animale non possono avere questo tipo di relazioni intime, ed a chi cerca rapporti sessuali con un bambino od un animale queste cose non interessano - lo stesso articolo [2] avverte che molti pedofili non hanno sviluppato un orientamento sessuale così definito verso le persone adulte.

Questo vieta di considerare la pedofilia e la zoofilia orientamenti sessuali, e di adottare il ragionamento del "piano inclinato e scivoloso" - ovvero se legittimiamo transessualità, omosessualità, bisessualità e pansessualità, legittimiamo per forza di cose anche pedofilia e zoofilia.

Noi ci siamo sentiti obbligati a rispondere all'intervista di Di Noto per il semplice motivo che noi ci occupiamo di persone bisessuali (ovvero, che amano persone adulte di più di un sesso/genere, ma ritengono importante la distinzione tra sessi e/o generi) e pansessuali (che amano le persone adulte indipendentemente dal loro sesso/genere).

Non è che il pansessuale non sappia distinguere le persone in base al sesso/genere: semplicemente il suo orientamento sessuale gli fa amare le persone per la loro personalità e non per la loro anatomia. Egli sfugge all'incatenamento al corpo biologico che Emmanuel Lévinas [8] e Miguel Amensour [9], commentando il precedente, hanno riconosciuto come la base della filosofia dell'hitlerismo (non dell'ebraismo, non del cristianesimo).

L'orientamento sessuale è moralmente neutro, una fortuna che hanno sviluppato quasi tutti gli adulti (ma non alcuni pedofili), e non può essere cambiato volontariamente (prova macabra ne danno le migliaia di uomini omosessuali suppliziati ed uccisi per questo - il concreto pericolo di morte non bastò a motivarli a cambiarlo).

Non si diventa pansessuali perché "intortati" da un'ideologia che non esiste, ed il modello del pansessuale non è il bambino reso androgino, bensì l'adulto maturo cognitivamente ed emotivamente.

Raffaele Yona Ladu
Ebre* genderqueer
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale
Vicepresidente di Lieviti
Associazione di Bisessuali, Pansessuali e Queer

Raccolta fondi per i terremotati



Lieviti partecipa alla raccolta fondi per i terremotati patrocinata dal Circolo Pink di Verona e da altre associazioni LGBTQIA+ venete mettendo a disposizione il proprio IBAN.
  • BIC/SWIFT: CCRTIT2TXXX
  • IBAN: IT10U0359901899050188522515
Si prega di scrivere nelle causali dei bonifici "Aiuti Terremoto Centro Italia"; si ricorda che, essendo Lieviti un'APS, le donazioni a mezzo bonifico sono fiscalmente deducibili - conservate perciò le ricevute.

Le associazioni patrocinanti sono (elenco aggiornato al 29 Agosto 2016):
Chi preferisce Paypal può inviare il denaro al conto del Circolo Pink:
  • mail: pinkverona1985@gmail.com
Ulteriori notizie su questo evento:
Siate generosi.

IL TERREMOTO, L’ODIO DI CHI PREDICA CIVILTÀ E LA SOLIDARIETÀ DI MIGRANTI E COMUNITÀ LGBT

scritto da  gay post. it
Chi in queste ore ha cercato notizie sul terremoto del centro Italia, si sarà imbattuto – sui social così come sulle testate on line – in commenti quali “vergogna: italiani nelle tende e gli immigrati negli hotel” e tutto il corredo di polemiche conseguenti. Ma non solo. Abbiamo dato proprio ieri la notizia del  tweet di Militia Christi che attribuisce la catastrofe naturale alla collera divina, offesa per le unioni civili. E siccome non ci facciamo mancare proprio nulla, come ad esempio qualche vip vegano che mette in relazione il sisma con la ricetta dell’amatriciana (c’è la carne, il karma s’è preso la rivincita), abbiamo ancora un gruppo sulla Madonna di Medjugorje che sentenzia: «Utero in affitto, matrimonio omosessuale, attacco alla famiglia, ateismo diffuso ecc ecc. Le scosse servono per farci capire che bisogna tornare ai veri valori. La natura si ribellerà sempre alla contro natura».
Un messaggio razzista sul terremoto
Nell’immaginario dell’italiano mediocre – non dico “medio” perché di fronte a questi casi, il concetto di medietà, aurea o meno, sembra coincidere con quello di eccellenza – scatta un automatismo, per cui l’imprevedibile, la tragedia, l’evidenza del nostro essere (piccoli/e) rispetto al senso di morte devono essere razionalizzati, ricondotti a una causa. Un tentativo estremo di avere l’illusione del controllo, a posteriori, su questi fenomeni. Ed è questo il caso dei gruppi religiosi: l’ira del dio necessita di un sacrificio umano. E la vittima, guarda un po’, è il membro di una minoranza, i suoi diritti, il suo essere in questo mondo come tutti gli altri.
Poi c’è un approccio più laico, giustizialista, una sorta di “comunismo dell’imbecillità” – ingrediente di ogni fascismo possibile – che mira a portare giustizia laddove si sarebbe consumato un abuso. E l’abuso ovviamente è quello degli hotel con piscina e personale italiano che ospitano extracomunitari ingrati, pagati quaranta euro al giorno per essere lasciati a piede libero a violentare le “nostre” donne. La natura tradita, in questo caso, è quella del sentimento di patria: quel “prima gli italiani” che fa tanto presa in larghe fasce di popolazione e che alimenta populismi e destre di varia natura. Sarebbe interessante capire quali sono i meccanismi psichici che turbano le menti di chi produce certi commenti ai limiti dello sciacallaggio mediatico. Ma credo che occorra rispondere, a questa follia collettiva, con i fatti. E i fatti sono molto semplici, nella loro verità.
La schermata di Televideo sui migranti che aiuteranno le vittime del terremoto
La verità è quella dei venti richiedenti asilo nordafricani, ospiti di una struttura d’accoglienza in provincia di Ascoli Piceno che si offrono volontari per andare ad aiutare le vittime del terremoto, in supporto alla protezione civile. La verità è quella dell’associazione perugina Omphalos Arcigay Arcilesbica, che sulla sua pagina scrive: «il Consiglio Direttivo […] ha stabilito che parte dei proventi del BeQueer di questo sabato verranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto». È quella della moschea di Rieti che «fornirà supporto logistico per aiutare i cittadini colpiti dal terremoto». E quella di altre realtà Lgbt, come il Padova Pride Village, il Gay Village di Roma e i circoli Arcigay di Ferrara, Padova, Palermo, Torino e Arezzo, che si sono già attivati o si  stanno organizzando per dare supporto con donazioni o raccolte di beni di prima necessità (le informazioni dettagliate su queste iniziative le potete trovare qui, ndr). La verità è che se hai tempo da perdere in chiacchiere, in questo momento, vuol dire che poi non ti importa più di tanto della sorte di chi ha perso la casa, i familiari, di chi forse è ancora sotto le macerie e sta lottando tra la vita e la morte. E non c’è dio o idea politica che possa giustificare tutto questo.
La rete di solidarietà che si è messa in atto nelle ultime ventiquattro ora ci insegna una cosa soltanto: il mondo non si divide in “noi” e “loro”, in italiani e stranieri, oriundi e migranti. Si divide in persone per bene e persone che non lo sono. E questo prescinde dal posto da cui provieni o quello in cui vivi. Ci insegna questo il bene che è nato da una tragedia assoluta. Il corredo di chiacchiere inutili, di allusioni, il pretesto di fomentare odio sociale sulle disgrazie altrui, anche.

Mauro e Luciano hanno detto SI! Celebrata a Verona la prima Unione Civile

  Celebrata a Verona la prima Unione Civile, Mauro e Luciano da oggi sposi nella città di Romeo e Giulietta. Sala degli Arazzi stracolma di gente, applausi e tanta commozione.
 La celebrante delegata, legge il messaggio d'augurio agli sposi del Sindaco Flavio Tosi. Oggi abbiamo assistito ad un evento che mai ci immaginavamo nella città che nel 1995 scrisse un brutto capitolo di storia con l'approvazione delle mozioni omofobe, con oggi di fatto cancellate. continua a leggere...

23 settembre, giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale

 Una bandiera a tre bande. Una, in alto, di colore magenta per rappresentare l’orientamento omosessuale. La seconda, blu per quello etero. E la terza, più piccola al centro, di colore viola ad indicare l’unione tra le due.
La bi pride flag, disegnata da  Michael Page, fa la sua comparsa per la prima volta nel 1998. Era il 1999 invece quando l’Ilga stabilì che il 23 settembre fosse la data per la giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale (Bisexual Pride and Bi Visibility Day). Una data non casuale che coincide infatti con quella della scomparsa del padre della psicanalisi, Sigmund Freud.

Oggi si vedono diverse iniziative  in tutto il mondo per la giornata della visibilità bisessuale ed anche qui a Verona vogliamo fare le cose in grande!.
Il nostro  Bi Visibility Day verrà festeggiato il 25 settembre presso il Milk Center 
 E' questa  un’occasione per dare una risposta ferma al pregiudizio e all’emarginazione delle persone bisessuali “sia dagli etero sia dalla stessa comunità LGBT”. Aumentarne la visibilità, infatti, equivale ad affermare che i bisessuali  esistono e che meritano supporto e accettazione. “Già dai moti di Stonewall, la comunità gay e lesbica è cresciuta in forza e visibilità. Anche la comunità bisessuale è cresciuta in forza ma in molti casi è ancora invisibile.

Tutti noi siamo condizionati  dalla società che etichetta automaticamente una coppia di persone che camminano tenendosi per mano o come etero o come omosessuali, a seconda del genere delle persone.

“Essere bisessuale raddoppia immediatamente le tue possibilità al sabato sera” 

recita una celebre frase di Woody Allen ma a quanto pare raddoppia anche le possibilità di essere discriminati perchè in molti anche all’interno del mondo LGBT vedono nella bisessualità semplicemente un espediente per non dichiarare apertamente la propria omosessualità. La bisessualità esiste e non solo tra i bonobo, in cui rappresentano il 100% della popolazione.

29 luglio della Conferenza europea Bisessuale, presso la Chiesa Luterana

Inizia alle 9:45 e termina alle 13.00
Dove: Old Lutheran Church, Singel 411, angolo Spui, Amsterdam
 
Over more than 200 european and international participants gathered in the the old Lutheran Church in Amsterdam for the opening of the third European Bisexual Conference. #opening #chairofthemorning
- L'apertura ufficiale dell'incontro si ha con  Simone Kukenheim, Vice Sindaco del Comune di Amsterdam
9,45 - 11,15    Il linguaggio dei segni inglese-olandese di Erika Zeegers-van der Weide (Roze Gebaar) Ospite: Sergio Belfor
Altri ospiti:
- Co Engberts, Boardmember Vecchio Luthern Chiesa
- Evelyne Paradis, direttore esecutivo di ILGA-Europe
- Irene Hemelaar, direttore LGBTI-emancipazione Amsterdam Gay Pride
- Erwin Heyl e Barbara Oud, presidente e direttore programma EuroBiCon

11,15-11,30 pausa caffè
11,30-12,45 "Mettere la B in LGBT " Buone pratiche sulle campagne, Orgoglio, ricerca, sensibilizzazione e la sfida istituzionale.
Moderatore: Anita Nanhoe, Sono intervenuti:
- Leopold Lindelauff, Cavaria (Belgio) su sfida istituzionale
- Raffaele Yona Ladu e Luigia Sasso, Lieviti (Italia) su Pride
- Gerrit Jan Wielinga, COC (Olanda) su Campagne
- Valérie Baud, Bi'Cause (Francia) per la ricerca
- Carlos Castaño Rodriguez, COGAM e FELGBT (Spagna) sulla conoscenza
Grazie ai traduttori: Soudeh Rad per Valérie Baud, Raffaele Ladu Yano per Luigia Sasso
Organizzato da: Hilde Vossen e Leopold Lindelauff, Rete Bisessuale europea per gli attivisti

Quindicenne bisessuale inglese selvaggiamente aggredito dopo il coming out



I due articoli citati riferiscono che il qui fotografato Jamie Watson, quindicenne di Birmingham, Inghilterra, è stato selvaggiamente aggredito da tre mascalzoni mascherati che lo apostrofavano perché bisessuale - Jamie ha riportato la frattura di una costola e di un braccio, e danni ai muscoli del collo.

Jamie aveva fatto il coming out come bisessuale, e gli aggressori lo sapevano; più che di "omofobia", si dovrebbe qui parlare di "bifobia".

Molte persone credono che i bisessuali rischino meno degli omosessuali, in quanto, se decidono di avere rapporti solo con persone di sesso diverso dal proprio, possono "passare" da etero.

Sarebbe una bella argomentazione, se non si fosse scoperto da un bel pezzo che il coming out (non solo dei bisessuali) può salvare la vita, e che chi se ne astiene fa una vita assai più grama - ed i bisessuali hanno più paura a farlo.

E c'è anche chi ha la faccia tosta di dire che, anche se un bisessuale si rivela come tale, la sua capacità di avere rapporti eterosessuali lo protegge dall'omofobia, che colpirebbe soltanto chi è incapace di avere codesti rapporti.

Non è assolutamente vero: la persona bisessuale, come la persona trans, mette in discussione la necessità di classificare le persone in base al sesso anagrafico - quello che in gergo viene chiamato "binarismo dei sessi e dei generi".

Questo spaventa le persone grette (tra cui possiamo includere i papi Bergoglio e Ratzinger) ed espone le persone bisessuali e transessuali a rappresaglie e discriminazioni più gravi (quelle alle persone trans sono bene documentate; quelle alle persone bisessuali le trovate, ad esempio, nel Rapporto sulla Bisessualità dell'Open University britannica).

Tutta la nostra solidarietà a Jamie Watson.

Per l'Associazione Lieviti
il Vicepresidente
Raffaele Yona Ladu

Eurobicon European Bisexual Conference

https://www.facebook.com/events/482174561984403/?ti=cl
La terza Conferenza Bisessuale europea (EuroBiCon) si è tenuta ad Amsterdam dal 28 al 31 Luglio, 2016. Io e Raffaele abbiamo partecipato ed abbiamo parlato della nostra esperienza Italiana . Il 28 luglio, primo giorno della Conferenza (EuroBiReCon), è stato un giorno dedicato alla ricerca accademica sulla bisessualità, seguito da  altri tre  giorni di  eventi vari, lavori di gruppo, gruppi di studio e confronto sui vari argomenti che interagiscono con la bisessualità come es. il diventare anziani, la religione, il rapporto con il mondo LGT ed il mondo etero ecc. 

Ci sono stati circa 60 sessioni molto  interessanti sui vari aspetti che riguardano la bisessualità .
(Guarda  nel programma del weekend EuroBiCon)
*Eccomi qui descritta come : New member Luigia Sasso from Italy*

Welcome Luigia Sasso (www.facebook.com/luigia.sasso) from Verona Italy!

You identify as bisexual and are married to Raffaele Yona Ladu, who identifies as heterosexual. If I am well informed you are co-founder and chair of Lieviti. You talk in panels on bisexuality, wave the Bi Pride flag at Prides and other political rallies, and work on establishing a bisexual network in (Northern) Italy.

In the past Raffaele and the other boardmembers decided to send Raffaele to EuroBiNet, because he's the only one who speaks English. Now you want to become a member. This is, of course, totally fine! Google translations can do so much these days.

I heard that you'll attend EuroBiCon. That's great!

La bifobia e il massacro del Pulse

E' già passato qualche mese dalla strage di Orlando ed in tutto questo parlare c'è una lettera che ho trovato molto significativa e simbolica che ho trovato nel sito www.bproud.it e che qui sotto riporto. 
L' autrice dell'articolo è Elle Dowd, donna bisessuale sposata con un uomo che ci  offre molti spunti di riflessione sulle conseguenze più subdole della bifobia.
Qui trovate l’articolo originale in inglese; dato che non è di facile comprensione, riporto di seguito la traduzione integrale.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Elle Dowd
La bifobia e il massacro del Pulse
Traduzione a cura di Francesca Bellan

Quando ho letto dei fatti di Orlando, mi trovavo tra persone etero. Con la mentalità aperta, alleati, ma pur sempre etero.
Mi trovavo con loro perché ero a casa mia con mio marito e mia figlia. Passo molto tempo con gli eterosessuali (succede, quando ti sposi con un uomo etero cisgender), ma oggi l’ho notato più di ogni altro giorno. Quando ho appreso la notizia, non vedevo l’ora di poter stare in compagnia di persone queer.
Essere una donna bisessuale comporta occupare un sacco di zone grigie. In questo senso, siamo la quintessenza del queer: non ci troviamo a nostro agio negli spazi limitati. Troppo gay per essere etero, troppo etero per essere gay: spesso veniamo escluse dalle risorse e dal supporto destinato alla comunità queer a causa della bifobia e della bi-erasure (cancellazione intenzionale dell’orientamento bisessuale nei media e nelle comunità LGBTQ, ndt), mentre dall’altra parte veniamo sessualizzate e trattate come oggetti dallo sguardo maschile della cultura eteronormativa. Non c’è da stupirsi che le donne bisessuali siano le più soggette a problemi di salute mentale.
Essere bi dà il privilegio di poter “passare per etero”. Dato che sono sposata con un uomo e che sono molto femminile, la maggior parte delle persone dà per scontato che io sia etero. Non devo preoccuparmi che qualcuno mi picchi quando tengo mio marito per mano in pubblico. Il mio matrimonio viene riconosciuto ovunque. Non temo che il fatto di essere queer possa farmi perdere il lavoro. Non ho paura che qualcuno per strada possa abbassare il finestrino e urlarmi qualche insulto a causa del mio orientamento sessuale.
Tuttavia, tale privilegio ha un prezzo pesantissimo: la mia identità viene negata, cancellata. E non l’ho mai sentito così intensamente come oggi, mentre piango le vittime di Orlando.
Il privilegio di sembrare etero, la bi-erasure e l’invisibilità delle femme fanno sì che, a meno che io non dica esplicitamente “sono queer”, si dà per scontato che io sia etero. Ciò significa che quando faccio coming out con le persone queste non capiscono, perché non rientro nelle categorie a cui sono abituate. Significa che gli etero fanno battute allusive su “Spring Break” o Katy Perry. Significa che gli uomini etero mi chiedono se possono guardare. Significa che sia i gay sia gli etero NON MI CREDONO quando dico di essere gay. Significa dover fare coming out continuamente… a volte anche con la stessa persona. Significa che mi tocca rientrare in quel maledetto armadio ogni giorno. Fa male, sempre, ma oggi, con questa ferita ancora aperta, la bifobia e la bi-erasure sono insopportabili.
Significa anche che mi sento molto sola.
Mi sento sola oggi in questa casa di persone etero. Con la mentalità aperta, alleati, ma pur sempre etero.
Mi sento sola quando la comunità queer parla di lottare contro l’omofobia organizzando kiss-in. Se bacio il mio partner in pubblico non provoco nessuna reazione di odio (ed è un privilegio). Quindi… dov’è la mia protesta? Evidentemente sto sbagliando qualcosa.
Ed è a questo punto che arriva il senso di colpa. Un senso di colpa profondo, che mi fa sentire isolata, perché deriva dalla bifobia interiorizzata.
Ho diritto a sentirmi così devastata, così piena di rabbia?
Sono abbastanza gay per provare dolore per questa notizia?
Mi sto appropriando di un lutto che appartiene ai gay veri?
Fa male. Oltre al dolore della perdita, oltre al pensiero che dice “potevo essere io, potevano essere i miei amici”, oltre al terrore psicologico, c’è anche una terribile sensazione di insicurezza.
Ringrazio Dio per la comunità queer radicale, che mi ha aiutato a scrollarmi di dosso un po’ del mio senso di colpa per non essere “abbastanza gay”. Mi hanno sostenuta in passato e lo fanno tuttora, perché mi ricordano chi sono. Mi ricordano che anch’io conto, che non ho niente di sbagliato, che le mie emozioni sono legittime, che la mia protesta è il solo fatto che io esista, che mi merito di essere qui.
Arriva un messaggio dalla mia amica bi: “Come stai?”
“Sono arrabbiatissima”, le rispondo, “ma mi sento anche in colpa… ho diritto di provare queste cose? Forse dovrei essere triste solo al 50%”. Cerco di scherzarci su, ma lei capisce.
Perché sa esattamente come mi sento.
“Hai diritto di essere triste al 100%, Elle. Perché sei queer al 100%. E perché sono sicura al 100% che in quel club c’erano anche dei bisessuali.
La bi-erasure non dovrebbe essere l’ennesima conseguenza di questa violenza.”
La bi-erasure non dovrebbe essere l’ennesima conseguenza di questa violenza.
Mentre piango i morti di Orlando, capisco di essere ancora alle prese con la mia bifobia interiorizzata. Per la maggior parte del tempo, mi sento ancora esclusa da tutto.
Ma è proprio per questo che abbiamo una comunità.
Per ricordarci che siamo in molti a essere esclusi; e che se dobbiamo essere esclusi, almeno possiamo esserlo insieme.
Per ricordarci che non siamo soli.
È proprio questo che vorrei dirvi: non siete soli.
Bisessuali, pansessuali, polisessuali, non monosessuali: quando avete paura di non essere “abbastanza gay”, quando la vostra identità viene cancellata, quando sentite che non esiste alcun posto per voi… non siete soli.
Asessuali, intersessuali e chiunque venga di solito escluso quando si parla di comunità LGBTQ+ intendendo in realtà solo gay e lesbiche… non siete soli.
Persone trans, quando i vostri successi e i contributi che avete dato al movimento vengono ignorati, quando il modello gay è rappresentato da un uomo cisgender borghese sorridente con una famiglia, quando temete per la vostra incolumità mentre vengono passate leggi anti-trans… non siete sole.
Persone di colore queer e/o trans, quando le vostre lotte vengono sfruttate per fini commerciali dalle stesse aziende che vi ignorano e vi maltrattano… quando venite escluse, non siete sole.
Persone queer senza documenti, quando gli eterosessuali che parlano di riforme dell’immigrazione cancellano le vostre lotte escludendovi dai discorsi sull’argomento, quando i gay dicono che queste riforme non fanno parte degli obiettivi della comunità… quando vi sentite isolate e dimenticate, non siete sole.
Queer latin*, artisti trans di colore, quando i media non dicono che la maggior parte delle vittime del Pulse erano parte della vostra comunità, non siete sole.
Siamo in molti a essere esclusi. Lo siamo per diversi motivi, ma siamo qui.
Insieme.
E non potrei avere compagnia migliore.
Serata dibattito e confrontro tra bisessualità e poliamore.

Incontro "la primavera tradita" @Cagliari


Il 20 Giugno, ore 18.30 Abbiamo partecipato ad un importante convegno : 
INCONTRO > La primavera tradita @ Cagliari, Sala convegni Fondazione di Sardegna, via S. Salvatore Da Horta 2
Cosa è cambiato nei paesi arabi per le persone LGBT dopo la “rivoluzione dei gelsomini”? Tunisia, Egitto, Libia e Algeria hanno progredito nei diritti civili? Un incontro organizzato da ARC e AFFRICA, in collaborazione con Il Grande Colibrì e Damj, per conoscere meglio la situazione nei paesi del Mediterraneo. 
Il pezzo forte è stato il collegamento via Skype con un attivista tunisino perchè parlasse della situazione del suo paese .

Appuntamenti calendario di giugno 2016

Giovedì 16 Giugno  alle ore 21:30

Volevo cercare di fare un gruppo di amici e quindi di macchine per andare insieme al Treviso pride  per questo telefonatemi al 3457153230

SABATO 18 Giugno    Tutt* a TREVISO!    TREVISO PRIDE 20016  LA GRANDE PARATA 
Concentramento dalle ore 15:30 - Piazzale Duca D'Aosta Stazione Centrale (Treviso):: Vedi dettaglio


Ricordati che è attivo il servizio di "sportello.bisessuale" su Skype! 
Quindi  ogni mercoledì ore 21.30 collegati per parlare di bisessualità e pansessualità . Ciò per condividere esperienze per crescere insieme e vivere la nostra diversità con orgoglio e dignità! per info telefona al 3457153230
 
Segnaliamo che è attivo il servizio di ascolto telefonico Telefono Amico LGBT (http://www.telefonoamicolgbt.it/). I volontari del gruppo "Parla che ti ascolto" risponderanno allo 045 973003 ogni martedì e ogni giovedì dalle 21.00 alle 23.00.

Per info, contattare il referente Simone Sandrini (3403400373).

Gruppo Genitori RAINBOW  mercoledì h 21:00
Per info, contattare il referente Ermanno Marogna (3494641139, formazionelgbt@yahoo.it)
Meditazione   giovedì h 21:00   Per info, contattare il referente Simone Sandrini (3403400373).
Gruppo Giovani LGBTQI Verona  sabato  h 16:00  Per info, scrivere all'indirizzo giovanilgbt.verona@gmail.com.

Verona per Orlando

Giovedì 16 Giugno  alle ore 21:30
Di fronte all’orrore per la strage che si è consumata nella discoteca Pulse di Orlando, nella notte tra l'11 e il 12 Giugno, la comunità LGBTQI e le associazioni veronesi si ritrovano in una fiaccolata ed invitano tutta la cittadinanza, per esprimere solidarietà e vicinanza alla comunità LGBTQI americana, ai familiari e alle persone vicine alle numerosissime vittime, colpite da questo attacco. Un folle gesto frutto di una retorica dell’odio che ad Orlando come in molte parti del mondo, uccide e ferisce ogni giorno. La comunità LGBTQI, le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali sembrano destinatari privilegiati di queste manifestazioni d’odio e violenza. Tutto ciò tuttavia non può indebolirci o spingerci a un compromesso su chi siamo, sulla nostra identità, sull’esercitare la nostra fondamentale libertà, di essere e di amare, o spingerci, dall’altra parte, alle divisioni e all’odio verso intere comunità con le quali condividiamo la lotta ad ogni forma di discriminazione. La nostra è una comunità che da decenni usa la visibilità per contrastare l’odio, un percorso prezioso e importante su cui non faremo mai nessun passo indietro.

Vi aspettiamo Giovedì 16 Giugno, alle ore 21:30 in Piazza Bra. Portate candele, fiori, messaggi, cartelli, bandiere...