Ci incontriamo la prossima volta al Luclà il 01 Luglio alle ore 21 per parlare:
1) Com'è stato il Pride di Vicenza
2) Prossimo evento naturista al Minotauro.
Secondo me è stato un successo perchè a differenza del passato le associazioni del Veneto si sono trovate unite sulle tematiche GLBT . Nella storia delle associazioni venete spesso ci siamo trovati divisi come movimento
GLBT. Spesso abbiamo portato avanti delle lotte intestine che servono solo a spaccare invece
che a costruire un movimento.
Oggi con questo PRIDE abbiamo dimostrato che non è più così.
Infatti finchè ci faremmo la guerra tra di noi e ci dividiamo in
base al credo religioso, politico, di genere o di razza non otterremo mai
niente perché il nostro nemico è invece compatto ed unito contro di noi. Il
Vicenza Pride è stato un successo non perché hanno sfilato solo i gay comunisti oppure le
lesbiche fasciste o i bisessuali o i queer che non possono frequentare alcuni locali perchè traditori della causa GLBT.
ma è stato un successo perchè hanno sfilato tutte
le diversità che ci sono nel nostro mondo a colori.
Hanno sfilato credenti a fianco di atei ed agnostici.
Hanno sfilato bianchi e persone di colore, genitori e figli e pure qualche
nonno. Hanno sfilato tutti quelli che si sono sentiti amici degli omosessuali e
che non li discriminano per motivi di razza genere o credo religioso.
Il Vicenza Pride è stato un successo perché durante il
percorso di questi ultimi sei mesi si è riuscito a superare le divisioni
continuamente sottolineate da alcuni che molto spesso
hanno minato l’unità del movimento con litigate continue a causa dell' intolleranza che a volte regna tra le pieghe del movimento.
Il Comitato Vicenza Pride invece è rimasto compatto ed unito arrivando come da
programma ad un grande successo di piazza.
Se in questi anni non si è ottenuto niente da un punto di
vista legale come movimento non è perché all’interno del movimento esistono da
molti anni 29 associazioni di credenti o associazioni come “gaylib”
(associazione di gay di destra) ma è perché continuiamo a farci la guerra a
causa di queste differenze.
Credere in un Dio non vuol dire credere in quello che dice
una struttura eclesiastica che ha tradito quello che dice lo stesso Vangelo
discriminando gay e divorziati invece di parlare di “amore” come parlava di
amore Gesù.
Un abbraccio da Luigia