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In Brief to Justices, Former Military Officials Support Same-Sex Marriage
L'articolo [1] riferisce un'argomentazione molto curiosa presentata alla Corte Suprema USA in favore del matrimonio egualitario, nella forma dell'"amicus brief" (memorandum di una parte non direttamente coinvolta).
Il "brief = memo" è stato presentato, attraverso lo studio legale Sidley Austin, da un gruppo di ufficiali delle forze armate americane in congedo, i quali osservano che uno dei problemi creati dalla situazione americana - in cui ci sono stati che riconoscono il matrimonio egualitario, ed altri che lo rigettano - è che, mentre un dipendente del settore privato può rifiutare il trasferimento in uno stato in cui il proprio matrimonio non viene riconosciuto, un militare non può proprio!
Il risultato è che si crea un conflitto tra il dovere verso il paese, il Presidente ed i commilitoni, ed il dovere verso la famiglia, il coniuge ed i figli. Poiché oltretutto un militare viene trasferito con molta più facilità di un civile, questo dissuade persone che sarebbero onorevoli e valorosi soldati dall'arruolarsi, e nuoce alla disponibilità delle truppe a recarsi dove lo esige la nazione, ed ovviamente al loro morale.
L'articolo riferisce di un altro "amicus brief" simile, presentato da sostenitori delle persone LGBT nelle forze armate attraverso lo studio legale Chadbourne & Parke; anche questo "brief" osserva che, poiché nessuna coppia legalmente sposata vorrebbe rischiare di essere trasferita in uno stato in cui il suo matrimonio cessa di esistere, l'attuale situazione a macchia di leopardo rende difficile alle forze armate americane arruolare e mantenere nei ranghi persone d'onore e di valore - tantopiù che la leva militare negli USA è stata abolita già nel 1973.
Inoltre, per quanto autoritarie siano le forze armate di qualsiasi paese, un limite all'arbitrio viene posto dall'esigenza di dimostrare che tutti i soldati sono trattati egualmente, altrimenti il morale viene compromesso; ma i soldati eterosessuali non rischiano quello che rischiano i loro commilitoni omosessuali, ovvero di venire assegnati ad una base in cui il loro matrimonio non vale nulla.
E non rischiano che, se muoiono in servizio, al loro coniuge non arrivi nemmeno la comunicazione ufficiale di aver perso il loro caro, in quanto il rapporto coniugale tra i due è svanito nel nulla perché sono finiti dalla parte sbagliata di un confine di stato.
E non rischiano di scoprire che, se due soldati sono marito e moglie, possono sempre chiedere di essere sepolti l'uno accanto all'altro in un cimitero militare; ma se sono marito e marito, o moglie e moglie, dipende dalla legge dello stato in cui sono in servizio.
Ed il problema non riguarda solo le esequie; tutti i benefici per i coniugi ed i superstiti dei soldati americani in congedo erogati dalla Veteran Administration sono condizionati al riconoscimento della validità del matrimonio da parte dello stato in cui il soldato risiedeva al momento del matrimonio: la vedova di una soldatessa in congedo che risiedeva in California al momento del matrimonio ha una pensione ed un'assistenza sanitaria (non di eccelsa qualità, lo sappiamo) che il vedovo di un soldato in congedo che risiedeva in Texas non si sogna nemmeno!
Ed anche in casi meno tragici (come la pensione di invalidità per il coniuge, oppure la garanzia federale per un prestito od un mutuo a favore del coniuge, la quale può far crollare il tasso d'interesse applicato), si ha un'ingiustificata disparità di trattamento: chi risiedeva in Ohio non ha i diritti di chi risiedeva nel Massachussets!
Sono tutte cose che rovinano un esercito, ed anche se Obama è Premio Nobel per la Pace 2009, di un esercito efficiente ha tuttora bisogno; nuocciono certamente alla NATO, e sarebbero un ostacolo alla creazione di un esercito europeo, ora accantonata, ma che sarà l'inevitabile corollario della nascita dell'unione politica europea.
Chissà che pensano dei problemi dei soldati omosessuali americani (non solo maschi) coloro che fanno parte degli ordini degli psicologi e dei medici pur sostenendo la colossale sciocchezza che un uomo diventa omosessuale perché non si sente all'altezza del ruolo maschile che la società gli impone!
Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale