Bifobia (per l'IDAHOBIT 2018)

Sabato 19 Maggio 2018 non mi è stato possibile dire queste parole alla manifestazione IDAHOBIT perché il tempo per gli interventi era finito:

Il caro amico Plamen vi ha mostrato l’assurdità degli stereotipi sulla bisessualità, che compongono quella che noi chiamiamo “bifobia”, ovvero, più che paura, odio verso le persone bisessuali.

Bisessuale è la persona che ama più di un genere – il movimento bisessuale si guarda bene dal dire che i generi sono solo due, e lascia ad ognuno lo stabilirne numero e caratteristiche, come si conviene a categorie di persone puramente utilitarie e non metafisiche.

Questo antibinarismo è probabilmente alla base della bifobia. Se una persona ama più di un genere, smentisce l’assunto che uomini e donne siano così diversi che si deve per forza essere attratti da uno solo dei due.

Se una persona bisessuale ama generi diversi in momenti diversi della propria vita (la si può anche definire “fluida”), smentisce l’assunto che l’attrazione sessuale sia immutabile.

Mutabile non vuol dire governabile: le persone fluide non possono intervenire sulla loro attrazione più di quanto possano farlo quelle fisse – e non esiste terapia che possa mutare orientamento sessuale.

L’unica terapia riparativa che funziona è quella in cui il paziente ha gabbato il terapeuta, che lo certifica come eterosessuale cisgender DOCG. E l’esperienza dei marrani in Spagna mostra che la finzione prima o poi salta, e chi è stato gabbato diventa feroce con chi lo ha imbrogliato.

Come ha detto Plamen, non c’è bisogno di essere andati a letto con persone di più di un genere per essere bisessuali, ed infatti la bisessualità è una questione di identità, non di attività.

Esistono le persone biromantiche, ovvero che si innamorano di persone di più generi, ma sono asessuali, oppure la loro attrazione sessuale è rivolta ad un genere solo.

Noi le (r)accogliamo comunque sotto l’ombrello della bisessualità, e diciamo che per noi chiunque sia abbastanza pazzo (perché pronto ad affrontare tutte le discriminazioni che la società ha in serbo per lui) da dirsi bisessuale, è bisessuale.

Tra tutte le persone cisgender, le bisessuali sono quelle più discriminate: salute fisica e psichica peggiore, reddito e grado d’istruzione inferiori, e come ha detto Plamen, quasi la metà delle donne bisessuali ha subìto molestia o stupro.

Non ci sono solo bisessuali cisgender – esistono anche bisessuali transgender perché l’orientamento sessuale è indipendente dall’identità di genere, ed un mio amico milanese, un uomo trans, disse una volta a me e mia moglie che molte persone trans sono bisessuali perché per loro le differenze corporee tra le persone sono di scarsa importanza.

Questo tipo di antibinarismo fa parte anche di molti movimenti trans, e cerchiamo per questo di allearci con loro.

Ci dispiace che tale antibinarismo sia percepito come una minaccia non solo da persone che sanno leggere la Genesi solo in traduzione e non in ebraico, ma anche da alcune femministe lesbiche che sono passate dall’invocare il potere della “yoni” al ritenerla il marchio dell’autenticità femminile, come se le donne fossero dei gioielli da tutelare dalle contraffazioni.

Raffaele Yona Ladu
Vicepresidente di Lieviti