Ringrazio la mia grande amica Bianca Schlesinger per aver tradotto in italiano quest'articolo del giornale israeliano di sinistra Haaretz:
Il Ministero della Salute mette in guardia contro le terapie di conversione dell’orientamento sessuale, di Ido Efrati e Yair Ettinger, Haaretz, 6.10.14
Il Ministero della Salute ha ieri emesso un avviso pubblico contro le terapie di conversione che mirano a cambiare l'orientamento sessuale da omosessuale a eterosessuale, dicendo che non vi era alcuna prova che funzionano e che anzi potevano forse causare danni. "I terapeuti che utilizzano questo metodo creano una falsa impressione di riconoscimento scientifico di questo metodo, anche se in pratica non ci sono prove di successo di nessun metodo simile per la possibile conversione, anzi, c'è pure evidenza di eventuali danni," ha scritto il ministero, adottando la posizione del Consiglio degli Psicologi e dell’Associazione Psicologica Israeliana.
La decisione, firmata dal Ministro della Salute Yael German, si basa su un documento redatto dai due organi nel mese di ottobre 2011, che è stata accettato dai professionisti del ministero dopo una discussione sulla materia nel mese di giugno. "Questa è un’ulteriore prova che l'orientamento sessuale naturale non è qualcosa che può o dovrebbe essere cambiato", ha detto German. "L’orientamento sessuale è parte dell'identità di una persona, e non necessita di 'trattamento' o 'conversione."
Il documento rileva che il pubblico deve essere anche avvertito dei pericoli che ci si puo’ aspettare da questi "terapeuti", ed ha sottolineato che tali trattamenti non sono né etici né professionali. "L'impressione è che la maggior parte dei praticanti di terapia di conversione non sono membri di professioni di salute mentale riconosciuti: psicologi, assistenti sociali, o psichiatri. In assenza di una legge sulla psicoterapia, un trattamento in un settore così complesso e sensibile da 'terapisti' non certificati non è ne eticamente ne professionalmente accettabile , ed il pubblico deve essere messo in guardia ", dice il documento.
La base professionale per una prova empirica del successo della terapia di conversione è piuttosto debole, nota il documento "La maggior parte degli studi mostrano che non vi è alcun supporto per l'efficacia della terapia di conversione, mentre solo pochi affermano successo." I professionisti hanno ammesso che lo svolgimento di tali studi pone difficili problemi metodologici e che, "Ci sono ragioni per ritenere che e’ la 'correttezza politica' che ostacola la possibilità di finanziamento e la pubblicazione di studi sulla possibile efficacia della terapia di conversione ". Tuttavia, hanno detto, l’istituzione professionale non può ignorare l’ accumulo di cognizioni che dimostrano che le terapie di conversione non sono efficaci.
Gli sforzi per "curare" l'omosessualità hanno una lunga storia scientifica e culturale. I medici, ricercatori, e chierici hanno a lungo cercato di “curare” l’omosessualità, che fino al 1950 era considerata dalla maggior parte degli psichiatri e psicologi come una malattia. Metodi di trattamento includevano un prelievo di sangue ogni 10 giorni, incoraggiamento a visite ai bordelli, astinenza, shock e terapie ormonali, l'ipnosi, e altro ancora.
Una svolta significativa ebbe luogo nel 1973, quando l'Associazione Psichiatrica Americana rimosse l'omosessualità dal manuale statistico diagnostico, declassificandolo da come un disturbo mentale.
Un altro balzo in avanti arrivò nel 2000, quando la questione "E 'possibile cambiare l'orientamento sessuale di una persona?" e’ stata affrontata dall'associazione in un documento, in cui si affermava che cambiare l'orientamento sessuale non è un obiettivo degno di trattamento psichiatrico. Dichiarava che non c'è nulla da fare sulla questione e che la persona deve imparare ad accettare se stessa. Questa determinazione ha portato molti medici, psicologi, associazioni di insegnanti e persino organizzazioni religiose a prendere posizioni simili. Tuttavia, la terapia di conversione non è scomparsa e continua ad essere offerta da vari terapeuti che credono che l'orientamento sessuale può essere modificato utilizzando vari metodi psicologici.
Il documento elaborato dal Consiglio degli Psicologi e dall’Associazione Psicologica Israeliana afferma che l'essenza della terapia psicologica è quella di fornire un luogo accettabile in cui il paziente viene aiutato a trovare la sua identità e fare scelte basate sulla consapevolezza dei propri bisogni, desideri e paure.
"La terapia di conversione crea un'agenda predeterminata, che rischia di perdere la linea guida del trattamento psicologico, come richiesto dagli orientamenti etici della professione", afferma il documento. Pertanto, afferma il documento, non è professionalmente corretto che le posizioni ed i valori del terapeuta influenzino il modo in cui egli si riferisce al paziente, e certamente non il corso della terapia. "Se [il terapeuta] non può accettare il paziente da una posizione non-giudicante, accettante , ed empatica, deve invalidare se stesso dal trattare quel paziente."
Il documento del ministero è stato accolto da una varietà di gruppi gay. "L'avvertimento del Ministero della Salute arriva dopo numerosi studi e testimonianze riguardanti il grave danno emotivo subito dai LGBT5 che hanno subito tentativi di conversione, tra cui tentativi di suicidio", ha dichiarato Shai Deutsch, presidente della Tax Force Nazionale Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali.
Gruppi religiosi gay sono stati particolarmente compiaciuti. Siccome la Torah respinge espressamente l'omosessualità, gay religiosi sono più propensi a cercare, o essere spinti a cercare, terapia di conversione. Il Rabbino Yosef Ron, che dirige il gruppo gay religioso Hod, ha detto che c’era motivo di festeggiare, ma ha aggiunto: "Il lavoro è ancora tanto, perché adolescenti e giovani adulti continuano a soffrire per mano di terapeuti che non sono professionisti certificati."
Il gruppo gay religioso Hevruta ha rilasciato una dichiarazione dicendo, "Ci conviene sottolineare ed avvertire che molti dei nostri membri portano le cicatrici emotive di tali "trattament”, in particolare quelli che si svolgono sotto gli auspici dell'organizzazione Atzat Nefesh. Nemmeno uno solo dei nostri centinaia di soci sono riusciti a cambiare il loro orientamento sessuale, anche se una gran parte di noi ha combattuto con tutte le proprie forze contro le nostre tendenze sessuali.
"Coloro che suggeriscono ai nostri ragazzi di cercare terapia di conversione aprono per loro un cammino di sofferenza per far loro scoprire quello che noi di Hevruta già sappiamo: Semplicemente non è possibile."
Rabbi Shlomo Aviner, un sostenitore attivo dell'organizzazione Atzat Nefesh, che secondo lui e’ un aiuto che riferisce persone "solo a professionisti," ha respinto la decisione del ministero. "Conosco molte, molte persone che sono state curate. Come, non esistono? "
Ha detto che la decisione del ministero era politica. "Qualsiasi trattamento psicologico può fare del male, se non è fatto correttamente. Naturalmente deve essere fatto professionalmente. Ma a volte ho il sospetto che ci sono decisioni che sono decisioni politiche. "
RYL - Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale